7 Agosto 2025
Crisi industriali, 16 accordi siglati dal Mimit nei primi sette mesi del 2025


Nel periodo gennaio-luglio 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha finalizzato 16 accordi di reindustrializzazione o percorsi di rilancio produttivo, riuscendo a salvaguardare o stabilizzare circa 11.500 posti di lavoro su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un risultato rilevante nella gestione delle crisi industriali, in linea con la strategia perseguita dal Mimit per rafforzare la politica di riqualificazione e rilancio del sistema produttivo italiano.

Tra i casi più significativi rientrano Beko, La Perla, Berco, Diageo e lo stabilimento di Piombino, simboli di vertenze complesse che hanno trovato una via d’uscita grazie a interventi mirati e a un metodo operativo che integra mediazione, progettazione e controllo dei piani industriali.

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“Abbiamo trasformato crisi, anche di lungo corso, in opportunità, introducendo efficienza e trasparenza nella gestione delle vertenze. Nessuno è rimasto indietro”, ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, senatore Adolfo Urso. “Un risultato che è stato possibile grazie all’impegno congiunto di istituzioni, imprese, investitori, lavoratori e parti sociali, con un ruolo attivo del Mimit in ogni fase: dalla mediazione e progettazione alla verifica dei piani industriali”.

Da gennaio a luglio 2025, il Mimit ha convocato 126 tavoli plenari e tenuto 270 incontri tecnici, a dimostrazione di un’attività costante nella gestione delle crisi aziendali. I tavoli attualmente attivi sono 37, un numero in netto calo rispetto ai 55 registrati nel 2022, segno di una riduzione progressiva dei casi critici. I lavoratori coinvolti nei tavoli sono oggi 33.174, contro gli oltre 80.000 di tre anni fa.

Per consolidare questo approccio strutturato e rafforzare il monitoraggio preventivo delle crisi, il Mimit è pronto a modificare la direttiva ministeriale sulla gestione delle crisi industriali, prevedendo un coinvolgimento strutturato e periodico delle Regioni e delle parti sociali. L’obiettivo è duplice: da un lato, favorire la condivisione delle buone pratiche territoriali, dall’altro, migliorare l’efficacia degli strumenti di intervento a disposizione del sistema Paese, valorizzando il ruolo attivo di amministrazioni locali, sindacati e imprese.

Il nuovo corso tracciato dal ministero punta a rafforzare la capacità di prevenzione e risoluzione delle crisi, rendendo il confronto istituzionale permanente e più efficace, in un contesto economico ancora esposto alle sfide della transizione industriale e della competizione globale.

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