
Il Presidente dell’UCI, Mario Serpillo commentando i dati del rapporto ENEA sul sistema energetico italiano, relativi al primo semestre 2025, esprime una nota di biasimo e preoccupazione: “La transizione ecologica italiana sta rallentando mentre i prezzi dell’energia aumentano e chi ne paga le conseguenze sono sempre le fasce sociali più deboli tra cui, ancora una volta, gli agricoltori”.
“Secondo l’analisi, i consumi di gas in Italia sono aumentati dell’8,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, trainati dalla termoelettrica (+17,2%) e da un inverno particolarmente rigido. A questo si aggiunge – prosegue Serpillo – un crollo della produzione rinnovabile, con il calo dell’idroelettrico (-20%) e dell’eolico (-12%), a fronte di un solo parziale incremento del fotovoltaico (+23%). La diretta conseguenza di tutto ciò è che dopo due anni e mezzo tornano a crescere le emissioni di CO₂ (+1,3%) e la decarbonizzazione si ferma, mentre il prezzo medio dell’energia elettrica sulla Borsa italiana tocca i 120 €/MWh, quasi il doppio di Francia e Spagna”.
Il Presidente dell’Unione Coltivatori Italiani (UCI), Mario Serpillo lancia un allarme: “Se vogliamo davvero parlare di transizione, dobbiamo mettere al centro l’agricoltura, non lasciarla ai margini. Non basta invocare tecnologie o sistemi di accumulo se, nel frattempo, i piccoli produttori agricoli vengono schiacciati da costi energetici fuori scala, da una burocrazia sempre più opprimente e da un sistema normativo pensato per le grandi imprese. La marginalizzazione crescente dei contadini nei tavoli che contano, nei piani energetici e nelle strategie industriali nazionali rischia di compromettere non solo la tenuta delle aree rurali, ma l’intero equilibrio agroalimentare del Paese. È indispensabile – e non più rinviabile – includere l’agricoltura all’interno delle comunità energetiche rinnovabili, garantendo ai produttori agricoli accesso prioritario e semplificato ai benefici dell’autoconsumo collettivo. Allo stesso tempo, va avviata una riforma strutturale della fiscalità agricola in chiave energetica, che preveda agevolazioni reali per chi investe in sostenibilità e autosufficienza. Serve un cambio di paradigma che riconosca finalmente all’agricoltura – e a chi la pratica ogni giorno – un ruolo centrale nella transizione ecologica, non solo come settore da compensare, ma come leva attiva di sostenibilità e innovazione”.
L’indice ISPRED elaborato da ENEA, che misura sicurezza, prezzi e decarbonizzazione, risulta oggi in calo del 25% su base annua e ai minimi storici. “Un dato gravissimo” – conclude Serpillo – “che deve portarci a rimettere al centro la sostenibilità reale: quella che parte dalle campagne, dalle aziende agricole, dai territori interni. Difendere l’agricoltura significa difendere sul serio il nostro Paese”.
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