1 Agosto 2025
Spid da gratis a pagamento: cosa cambia


Nel 2021 è aumentato il numero di persone che hanno usato l’identità digitale per accedere a servizi online pubblici e privati

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) continua ad essere il principale strumento di accesso perché con 40 milioni di identità attive all’inizio del 2025 rappresenta circa il 67% della popolazione adulta italiana.  Il suo utilizzo — stimato in oltre 1 miliardo di accessi all’anno e con una media di 25 log-in per utente nel 2022 — ha agevolato l’interazione tra cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione.

Con quasi 41 milioni di identità digitali attive, lo SPID è oggi la principale porta d’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione italiana. Ma il 2025 segna una svolta: alcuni provider stanno passando a un modello a pagamento, e per aziende e professionisti è tempo di valutazioni pratiche e strategiche.

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Due provider su tredici passano al canone: InfoCert e Aruba

Attualmente sono 13 gli identity provider accreditati presso AgID, la maggior parte dei quali continua a offrire SPID gratuitamente, salvo eventuali costi per modalità di attivazione via webcam o servizi accessori. Ma due nomi hanno ufficializzato un cambio di rotta:

  • InfoCert: gratuito fino al 28 luglio 2025. Dopo tale data, l’identità SPID personale costerà 5,98 euro l’anno, IVA inclusa. Il rinnovo non sarà automatico, e chi non accetta il canone perderà l’accesso.

  • Aruba: dal secondo anno di attivazione sarà richiesto un canone di 4,90 euro + IVA. Dopo la scadenza, non sarà più possibile riattivare l’identità, ma solo acquistarne una nuova.

Chi utilizza questi servizi dovrà decidere se pagare, cambiare gestore oppure passare ad alternative gratuite.

Chi resta gratuito (per ora)

Tra i provider che continuano a offrire SPID senza costi annuali figurano:

  • Poste Italiane (PosteID): gestisce circa il 70% delle identità attive. Nessun canone previsto.

  • Lepida, TIM, TeamSystem, Sielte, Namirial, Intesi Group, EtnaID: gratuiti per SPID personale, salvo riconoscimento via webcam.

Va però ricordato che l’identità digitale è obbligatoria per accedere ai servizi della PA, e chi decide di non rinnovare SPID con provider a pagamento può attivare una nuova identità presso un gestore gratuito — anche contemporaneamente.

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Perché alcuni SPID diventano a pagamento?

Il motivo è semplice: la convenzione con lo Stato prevedeva fin dall’inizio la possibilità di introdurre un canone, qualora mancassero fondi pubblici sufficienti a coprire i costi del servizio. E oggi, con la prospettiva del superamento di SPID a favore della Carta d’Identità Elettronica (CIE) e dell’IT Wallet, alcuni operatori anticipano il futuro e rivedono il loro modello di business.

Imprese, professionisti e SPID “aziendale”: un’opportunità poco conosciuta

Oltre allo SPID personale, esiste anche una versione “professionale” o “aziendale” dell’identità digitale, pensata per permettere a dipendenti e legali rappresentanti di agire in nome dell’ente o dell’azienda. Viene rilasciata su iniziativa del datore di lavoro, e richiede documentazione societaria (come la visura camerale).

Non tutti i servizi online lo richiedono, ma in contesti come gare d’appalto, PA digitale e acquisti su MEPA, può diventare una soluzione necessaria, oltre che più sicura e controllata.

Alternative concrete: CIE, CNS e firma digitale

Per chi non vuole pagare e non desidera mantenere SPID, le alternative esistono:

  • CIE (Carta d’Identità Elettronica): identità pubblica, sicura e gratuita (dopo l’emissione), sempre più diffusa.

  • CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e firma digitale: strumenti validi per l’accesso a determinati portali e per la sottoscrizione di documenti con valore legale.

Cosa fare ora: scenari e consigli per utenti e aziende

Il sistema SPID sta cambiando pelle. Non è (ancora) un addio, ma sicuramente è un momento di transizione. Per gli utenti singoli, la mossa più semplice è cambiare provider o passare alla CIE. Per le aziende e le PA, invece, potrebbe essere il momento giusto per adottare soluzioni più strutturate, come lo SPID aziendale o l’IT Wallet.



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