
È uno degli strumenti più attrattivi e utilizzati per finanziare l’acquisto di beni strumentali, spesso in sinergia con il Fondo di Garanzia per le PMI. Con oltre un miliardo di euro di risorse ancora disponibili, la Nuova Sabatini sostiene gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese, rispondendo al contempo ad una finalità di facilitazione dell’accesso al credito.
Apprezzata dalle aziende anche per le sue caratteristiche operative e procedurali, prevede, tuttavia, il rispetto di alcune condizioni fondamentali. La loro osservanza è essenziale: basta un dettaglio fuori posto per veder sfumare il contributo. Ecco il vademecum indispensabile per non commettere errori.
Qui un indice degli argomenti:
1. Domanda prima di tutto
È la regola numero uno: mai avviare l’investimento prima di aver inviato la domanda via PEC. Sembra banale, ma molti cadono proprio su questo punto. Anche una semplice conferma d’ordine o il pagamento di un acconto possono essere considerati un “avvio”, inibendo l’accesso all’agevolazione.
2. Dove arriva il macchinario? Attenzione alla sede
Nella domanda va indicata la sede operativa in cui i beni saranno fisicamente installati. Se i beni vanno in sedi diverse, serve una domanda per ciascuna. Spostare i beni nei primi tre anni? Proibito: comporta la revoca del contributo.
3. L’importo dell’investimento deve essere coerente
La spesa dichiarata in domanda deve combaciare con quella rendicontata. Se spendi meno, perdi parte del contributo e subisci ritardi nell’erogazione. Spese superiori? Nessun problema, ma l’eccedenza non sarà agevolata.
4. La fattura deve parlare chiaro. Ma anche il bene, tramite apposita targa
Ogni fattura (acconto e saldo) relativa al bene agevolato deve contenere il CUP assegnato e la dicitura: “art. 2, c. 4, D.L. n. 69/2013”. E dev’essere datata dopo l’invio della domanda.
Senza questi elementi, i documenti di spesa non sono validi e il contributo salta. Se ci si accorge dell’errore in tempo, si può correggere con una nota di credito e nuova fattura.
CUP e dicitura vanno apposti anche su apposita targhetta da applicare al bene agevolato.
5. Ordinaria, Green o 4.0? Fondamentale scegliere bene, e subito
Non si torna indietro: la tipologia di agevolazione scelta in domanda non può essere modificata in corsa. Un investimento 4.0 privo dei requisiti obbliga a ritirare la domanda. L’avvio del percorso per una Sabatini “ordinaria”, non può “virare” su 4.0 in fase di rendicontazione.
6. Solo beni nuovi e strumentali
Sono ammessi esclusivamente beni strumentali nuovi di fabbrica, utilizzabili ai fini produttivi, coerenti con l’attività dell’impresa e destinati a strutture produttive in Italia. Via libera anche a software, hardware e tecnologie digitali, purché capitalizzati.
7. Cosa resta fuori
Non sono ammessi beni usati, beni meramente sostitutivi, beni non produttivi, terreni, fabbricati, materiali di consumo, scorte, consulenze, imposte, spese di pubblicità o utenze. E nemmeno beni non funzionalmente autonomi, salvo alcune eccezioni specifiche.
8. Una sola banca e solo dopo la domanda
Ogni domanda va gestita con un solo istituto finanziatore. Attenzione: la delibera bancaria o dell’intermediario finanziario deve arrivare dopo l’invio della domanda, mai prima. Una delibera anticipata è motivo di esclusione.
9. Dodici mesi per chiudere tutto
L’investimento va completato entro 12 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento o leasing. Fa fede la data dell’ultima fattura (da pagarsi entro 60 giorni) o, in caso di leasing, dell’ultimo verbale di consegna (in caso di più beni).
10. Investimento 4.0? Servono requisiti e perizia
Per accedere al contributo maggiorato 4.0 è necessario che i beni rispettino specifici requisiti tecnici, siano interconnessi e dotati di almeno 5 caratteristiche obbligatorie e 2 accessorie. Per investimenti superiori a 300 mila euro è obbligatoria la perizia tecnica. Anche i costi per interconnessione e integrazione ai sistemi sono rendicontabili, ma solo entro 12 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento o leasing.
La Nuova Sabatini continua a rappresentare una preziosa opportunità per le imprese, ma solo a condizione che ogni passaggio, prima e dopo l’erogazione, venga gestito con precisione: dietro la sua apparente semplicità si nasconde una macchina procedurale rigida. Chi non rispetta le regole rischia di perdere tempo, risorse e opportunità. Il consiglio? Muoversi con metodo, pianificare bene ogni step e, se possibile, farsi affiancare da professionisti specializzati.
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