
Nuove regole per le micro, piccole e medie imprese che vogliono competere nei mercati green. La Commissione europea approva uno standard su misura, semplice e volontario.
La raccomandazione, adottata il 30 luglio, introduce uno standard volontario di informativa sulla sostenibilità per le aziende escluse dagli obblighi di rendicontazione societaria della direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive).
PMI: cosa prevede lo Standard Green
Elaborato dall’Efrag (European Financial Reporting Advisory Group), il modello si articola in due moduli: uno “base”, con indicatori essenziali come consumi energetici, emissioni di gas serra, inquinamento, biodiversità, economia circolare e salute dei lavoratori; e uno “avanzato”, con informazioni più dettagliate.
L’obiettivo è aiutare le PMI a rispondere in modo rapido e standardizzato alle richieste di banche e grandi imprese, migliorando l’accesso alla finanza sostenibile e rafforzando immagine e competitività sui mercati. Bruxelles invita anche istituti finanziari e grandi aziende a utilizzare questo standard come riferimento, evitando oneri sproporzionati lungo la catena del valore.
La raccomandazione rappresenta una misura ponte in attesa dell’adozione formale dell’atto delegato sullo standard volontario, previsto dal pacchetto di semplificazione Omnibus, che ha già limitato l’obbligo di rendicontazione alle sole grandi imprese con oltre 1.000 dipendenti.
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