
“Genova non può tornare indietro”: questo il grido di allarme del comitato No Forno Elettrico costituitosi a Cornigliano per portare alla luce dubbi e contrarietà legati al progetto del forno elettrico proposto dal Ministero per l’ex Ilva.
Il comitato ha preso carta e penna e ha scritto una lettera indirizzata ai più giovani, nello specifico alle principali associazioni giovanili, ai gruppi sportivi, alle parrocchie, agli scout e ai centri sociali.
“Non è solo un intervento locale – scrive il comitato -. Si sta riscrivendo il futuro della nostra città, da Nervi a Vesima, riportandola verso un modello di industria pesante altamente inquinante, che contraddice ogni promessa di riconversione, sostenibilità, salute e sviluppo civile”.
E poi la delusione: “Mentre la città aspettava investimenti sulla cultura, sul verde, sull’innovazione, arriva una scelta calata dall’alto, senza alcun coinvolgimento reale della cittadinanza. E i giovani, coloro che vivranno più a lungo le conseguenze di queste decisioni, sono i grandi esclusi dal dibattito”.
Ma non solo di forno elettrico si discute in Liguria: “Nella nostra regione si parla già di un sito legato al nucleare, segno che qualcosa di profondo sta cambiando nel rapporto tra il territorio e lo Stato. E sta cambiando senza un vero confronto pubblico”.
La lettera è un appello perché le realtà educative, associative, sportive e culturali possano aiutare a costruire consapevolezza sui territori, prendendo posizione: “Insieme possiamo pretendere un futuro da scegliere, non da subire”.
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