
“Sta smettendo di piovere, ma il cielo resta nuvoloso”. La metafora è di Confindustria Marche, che descrive così le aspettative delle aziende per la seconda metà dell’anno.
Previsioni sulla produzione
Da un’indagine rapida che l’Associazione ha realizzato con l’Università Politecnica delle Marche su un campione di 689 imprenditori, emerge che il 28,6% degli intervistati prevede un calo della produzione fra luglio e dicembre rispetto allo stesso periodo del 2024.
La quota dei pessimisti è decisamente più bassa di un anno fa (quando era al 38,9%), ma resta comunque molto più alta rispetto a quella degli ottimisti: gli imprenditori che si aspettano un miglioramento dell’attività produttiva sono infatti il 19% (contro il 18,2% di 12 mesi fa).
Differenze fra piccole e grandi imprese
I numeri generali nascondono però una spaccatura importante: quella che separa le aziende di piccole dimensioni dalle realtà più grandi e strutturate. Tra le imprese con meno di 10 addetti, che nelle Marche sono la maggioranza, il 45% prevede una flessione produttiva; fra le aziende con più di 250 dipendenti, invece, lo stesso dato non arriva al 10 percento.
Male la moda, bene l’alimentare
Per quanto riguarda i singoli settori, le aspettative peggiori si concentrano nel sistema moda, nella meccanica e nell’industria dei mobili. I comparti più ottimisti sono invece l’alimentare, il chimico-farmaceutico e la cantieristica.
Il commento all’inclusione nella Zes unica
In questo scenario è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri allo schema del disegno di legge che include le Marche nella Zona Economica Speciale. “Come regione in transizione – scrive in una nota la divisione locale di Confindustria – questo provvedimento rappresenterà uno strumento in più per stimolare ed attrarre investimenti e per consentire quindi al sistema produttivo di essere più competitivo e di correre più velocemente per agganciare le regioni più virtuose”.
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