8 Agosto 2025
cresce l’urgenza di una risposta coordinata « LMF Lamiafinanza


La decisione di oggi della Bank of England di ridurre i tassi d’interesse di 25 punti base, dal 4,25% al 4,00%, si inserisce in un quadro di persistenti difficoltà economiche. Più che un segnale di rinnovata fiducia, la mossa dei policymaker britannici riflette il timore di una stagnazione dell’economia, a fronte di due mesi consecutivi di contrazione del Pil e di un’inflazione ancora ben oltre il target del 2% (al 3,6% in giugno). Il voto disgiunto – con cinque membri favorevoli al taglio e quattro propensi a lasciare i tassi invariati – sottolinea le difficoltà che i responsabili di politica monetaria devono affrontare.

Anche il mercato del lavoro mostra segnali di indebolimento: il tasso di disoccupazione è salito di 0,3 punti percentuali nell’ultimo anno, raggiungendo il 4,7%, il livello più alto mai toccato dal 2021. Un dato che riflette le criticità che molte imprese britanniche si trovano a fronteggiare in un contesto di domanda debole, costi elevati e incertezza persistente sul fronte del commercio globale.

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L’aumento del costo della vita rappresenta ancora una sfida rilevante, soprattutto per le famiglie. Sebbene il taglio dei tassi possa offrire sollievo temporaneo a chi ha acceso mutui o prestiti indicizzati, poco incide sulle problematiche più profonde dell’economia.

In conclusione, la decisione della Bank of England mette in evidenza l’equilibrio complesso tra sostegno alla crescita e controllo delle pressioni inflazionistiche, anche alla luce dello shock dal lato dell’offerta, e sottolinea la necessità di una risposta più ampia e coordinata, che combini misure di politica monetaria e fiscale per affrontare le cause strutturali dell’instabilità economica e porre le basi per una ripresa davvero sostenibile



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