11 Agosto 2025
ABRUZZO INSIEME: LA NOSTRA REGIONE AFFONDA, IL CENTRODESTRA BRINDA


L’AQUILA – La situazione politica e amministrativa in Abruzzo è ormai al limite del collasso. Il centrodestra,
guidato dalla giunta Marsilio, ha fallito su tutti i fronti. La sanità è allo sfascio: liste d’attesa sempre
più lunghe, pronto soccorso al collasso, carenza di personale, ospedali periferici lasciati in uno stato
di abbandono. Nessun piano di rilancio, solo tagli nascosti dietro una narrazione stanca e fuorviante.
I dipartimenti vitali per lo sviluppo della Regione – agricoltura, trasporti, infrastrutture, sociale,
cultura e ambiente – sono di fatto paralizzati per mancanza di fondi e programmazione. I bandi sono
bloccati, gli stanziamenti in ritardo e le risorse europee non vengono utilizzate con la dovuta
efficacia. A pagarne il prezzo sono cittadini, imprese e territori che chiedono risposte e trovano solo
silenzi. Sul fronte economico, l’immobilismo della giunta è ancora più grave. Le imprese abruzzesi del
settore agroalimentare, già duramente colpite dai dazi internazionali e dalla contrazione dei mercati,
sono lasciate senza alcuna misura di sostegno. A queste si aggiungono le difficoltà del comparto
automotive, vero motore industriale della Val di Sangro, dove la transizione energetica sta
generando incertezza e contrazione degli investimenti. Eppure, da parte della Regione, nessuna
strategia, nessun piano industriale, nessun confronto con gli attori del settore.
Anche il turismo, che potrebbe e dovrebbe essere uno dei pilastri dello sviluppo regionale, resta in
una pericolosa stagnazione. Nonostante il suo contributo significativo al PIL abruzzese, manca una
regia regionale capace di promuovere il territorio in modo integrato e sostenibile. I parchi naturali,
patrimonio di biodiversità e attrazione turistica, sono vittime di abbandono: emblematico il caso del
Parco regionale Sirente-Velino, commissariato da anni, con il Piano Parco ancora bloccato in
qualche ufficio regionale. La crisi dei trasporti colpisce duramente, in particolare le aree interne. In Marsica, a L’Aquila, nella
Valle Peligna e in tanti altri territori, i cittadini vivono ogni giorno l’isolamento dovuto alla carenza
di servizi pubblici. Linee ferroviarie strategiche come la Sulmona-Carpinone restano inutilizzate per
il trasporto ordinario. Anche progetti infrastrutturali urbani, come la filovia di Pescara, sono
bloccati da anni in un labirinto di ricorsi e incapacità politica. Di fronte a tutto questo, la Regione è
assente. Il nervosismo mostrato dal presidente Marsilio in Consiglio regionale nelle ultime settimane non è
un dettaglio trascurabile: è la dimostrazione evidente delle tensioni interne e dell’incapacità della
maggioranza di reggere il confronto con la realtà. Chi governa dovrebbe assumersi la responsabilità
delle proprie scelte, ma qui si preferisce lo scontro, l’attacco all’opposizione e la negazione dei
problemi. A gennaio, con l’arrivo del conguaglio IRPEF, gli abruzzesi si troveranno a fare i conti anche sul
piano fiscale. L’aumento delle addizionali regionali e la mancanza di misure di compensazione
colpiranno duramente famiglie, pensionati e lavoratori. Altro che rilancio: si prepara un inverno
difficile, fatto di rincari e delusioni. Il tentativo di spacciare per efficienza ciò che è solo confusione e mancanza di guida politica è
ormai grottesco. E mentre i problemi crescono, la giunta continua a fingere che tutto vada bene,
preferendo nascondere la polvere sotto il tappeto. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti.
Il re è nudo, ma nessuno della maggioranza ha il coraggio di dirlo.
Il tempo sarà giudice imparziale. E chi oggi mente sapendo di mentire, dovrà assumersi tutta la
responsabilità – politica e morale – davanti agli abruzzesi.



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