
La fine della recessione tedesca, primo partner commerciale del Piemonte, ha ridato fiato all’economia regionale. Il ritorno alla crescita di Berlino (+0,4% nel secondo trimestre) ha attenuato le pressioni sul manifatturiero piemontese, anche se l’impatto resta evidente: le esportazioni verso la Germania calano ancora del 10%, pur rappresentando una quota decisiva del commercio estero regionale.
Export in calo e settori più colpiti
La frenata tedesca ha ridotto la propensione all’export piemontese: dal 40% del Pil al 36%, con valori annuali in flessione da 64 a 59 miliardi di euro. L’automotive resta il comparto più penalizzato, mentre gli effetti dei dazi Usa non si sono ancora manifestati.
Secondo trimestre 2025 in crescita
Nonostante ciò, il Piemonte archivia un secondo trimestre 2025 in crescita: +0,2% su base annua e +0,3% rispetto al trimestre precedente, secondo le stime preliminari del Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino, che anticipa di un anno i dati ufficiali.
È un passo avanti rispetto al quasi stallo del primo trimestre (+0,1%) e una dinamica leggermente migliore della media nazionale (+0,1% congiunturale), pur restando sotto il ritmo tendenziale italiano (+0,4%) e lontana dalla media europea (+1,4%), sostenuta da Spagna (+2,8%) e Francia (+0,7%).
Occupazione e settori in crescita
Il mercato del lavoro si mostra resiliente: occupazione in crescita dello 0,6% (contro +1,8% nazionale), trainata da commercio e turismo (+7%), costruzioni (+5,3%) e servizi (+1,5%), a fronte di un calo del –5,9% nel manifatturiero.
Turismo in espansione
Il turismo internazionale cresce (+6,7%), con 1,1 milioni di presenze in più e 300 milioni di spesa extra, sostenuto anche da un +1,2% dei visitatori italiani. Un apporto importante, ma che compensa solo il 10% del calo dell’export manifatturiero (circa 5 miliardi annui).
Segnali positivi arrivano anche da energia (+2,5%, sopra la media nazionale) e trasporti pesanti, spinti da turismo e logistica.
Consumi, inflazione e credito
L’inflazione frena i consumi interni (-0,1% in volume): pur stabile all’1,5% complessivo, resta più alta per turismo (+3,8%), servizi per la casa e bollette (+2,8%) e alimentari (+3,4%).
Il credito all’economia è stabile: +3,7% nel credito al consumo, indice di fiducia negli acquisti, ma –0,8% nei prestiti a imprese e famiglie produttrici.
Pil e prospettive
Il Pil piemontese tocca 135,6 miliardi di euro a prezzi costanti (2015) e 164 miliardi a prezzi correnti (2025), pari a un Pil pro capite di 38.144 euro, leggermente sopra la media italiana (37.227).
La nuova versione dell’indice del Comitato prevede per il terzo trimestre un’accelerazione al +0,6%, sostenuta dal Pnrr e dalla terziarizzazione.
Il commento del Comitato Torino-Finanza
«Il Piemonte dimostra resilienza, ma deve accelerare innovazione e diversificazione per riorientare l’export verso mercati in crescita: turismo e Pnrr sono importanti, ma non bastano a superare la crescita “a zero virgola”» ha commentato il presidente del Comitato Torino-Finanza, Vladimiro Rambaldi.
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