
A Monte Sant’Angelo l’acqua continua a mancare e la polemica politica si accende. Da settimane la città è alle prese con gravi disagi dovuti a guasti e interruzioni che hanno lasciato interi quartieri senz’acqua, costringendo famiglie e attività produttive a fare i conti con difficoltà crescenti.
L’attacco di Forza Italia
A intervenire è il gruppo locale di Forza Italia, che in una nota denuncia la gestione dell’emergenza da parte dell’amministrazione comunale e della Regione Puglia, chiedendo interventi immediati e concreti. “Non basta individuare il guasto o allestire autobotti quando il disagio è conclamato – scrive il partito –. Ciò che lascia perplessi è la gestione complessiva dell’emergenza e i ritardi con cui la popolazione è stata informata. Ancora una volta i cittadini si sono ritrovati senza acqua e senza risposte chiare”.
Attività produttive in ginocchio
A subire i danni più pesanti sono state le attività economiche. Bar, ristoranti, artigiani e operatori commerciali hanno dovuto chiudere o lavorare a singhiozzo, soprattutto a partire da metà luglio, con perdite economiche che Forza Italia definisce “ingenti”. Per questo il partito chiede misure di ristoro immediate: sostegni diretti per i mancati introiti, sgravi sulla Tari fino all’abolizione per l’anno in corso e sospensione o esenzione per il 2025 della tassa di occupazione del suolo pubblico.
Le accuse alla Regione
Forza Italia allarga poi il fronte della polemica alla Regione Puglia, guidata da vent’anni dal centrosinistra. “Questa emergenza è il risultato di una gestione fallimentare del PD – prosegue la nota – incapace di pianificare e garantire un servizio essenziale come l’acqua. In due decenni, al posto di interventi strutturali, solo nomine spartite e logiche di potere. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: disagi, danni economici e nessuna prospettiva di miglioramento”.
L’appello finale
Il gruppo chiude l’intervento con un appello: “Monte Sant’Angelo merita un’amministrazione capace di prevenire i disagi, non di inseguirli quando i danni sono già stati fatti. L’acqua è un bene primario e non può essere considerata un lusso. È tempo di assumersi le responsabilità e dare risposte concrete a cittadini e imprese”.
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