
CREMONA – Non è detta l’ultima parola per le imprese artigiane. Anche se il numero delle aziende è in calo (drastico, in particolare, tra il 2023 e il 2024, con una moria di 500 imprese complessive), è forse il momento sbagliato per correre alle conclusioni.
È la posizione di Marcello Parma, presidente Cna Cremona, che, lungi dal negare la crisi in atto, rilancia e invita a mettere meglio a fuoco i dati, appellandosi alla cautela: «Il sistema Italia — spiega — non può essere semplicemente descritto prendendo in considerazione il periodo compreso tra il 2014 e il 2024. Parliamo di anni estremamente caotici, che hanno visto una crisi economica, almeno due guerre e una pandemia, che ha stravolto il modo di vivere delle persone. Quando si pone sotto esame una forbice temporale così ampia, ci vuole sempre una certa cautela.»
E prosegue: «Si dice che un’azienda su quattro abbia chiuso, ma non è esattamente così. Alcune aziende hanno sofferto degli strascichi economici dovuti alla diminuzione delle sovvenzioni statali a fondo perduto attraverso le moratorie riferite ai mutui. Queste situazioni erano già critiche prima del Covid.»
E a proposito del problema del ricambio generazionale, Parma fa presente che «alcune imprese si stanno trasformando anche attraverso la meccanizzazione». Ciò non toglie che la diminuzione delle imprese sia evidente, come conferma anche Parma: «Questo processo è avvenuto per diversi motivi — precisa — ma i principali dipendono dal cambiamento delle abitudini dei consumatori. Il prodotto artigiano è diverso dal prodotto di serie. La prova del nove: gli artigiani più colpiti sono quelli della riparazione e della manutenzione. A Cremona, come è noto, il calo delle imprese è stato significativo tra il 2023 e il 2024, con un decremento del 5%, in linea con il dato nazionale.»
Lo sguardo però è ottimista e rivolto al futuro: «La Cna a tutti i livelli sta lavorando da anni sul cambiamento del paradigma del settore artigiano, sull’appeal verso i giovani. Dal 2021 stiamo puntando su corsi Ets e Fts. Abbiamo anche ricevuto autorizzazione dal governo centrale per raccontare il nostro lavoro nelle scuole.»
Cna Cremona sta sollecitando Roma anche sul fronte dello snellimento della burocrazia: «Abbiamo presentato al governo 100 proposte di semplificazioni della burocrazia, tutte realizzabili. Ricordiamo che la gestione delle pratiche burocratiche, per l’imprenditore, vale in media 308 ore all’anno, senza considerare il problema della tassazione: l’imprenditore deve lavorare dal 1 gennaio alla metà di luglio solo per pagare le tasse». Tuttavia, conclude Parma, la goccia alla fine erode la pietra: «Sono certo che negli anni vedremo i risultati sperati».
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