20 Agosto 2025
cosa dicono i datori di lavoro? – Serbian MonitorSerbian Monitor


L’aumento del salario minimo in Serbia dal 1° ottobre, da 53.592 dinari (457 euro) a 58.630 dinari (500 euro), che varrebbe fino alla fine di quest’anno, è sufficiente anche per il 2026, ha dichiarato ieri il presidente onorario dell’Unione dei datori di lavoro di Serbia (UPS), Nebojša Atanacković, sottolineando che l’economia, senza un maggiore aiuto da parte dello Stato, non può aumentare ulteriormente il salario minimo l’anno prossimo.

Dopo la riunione di ieri del Consiglio socio-economico, in cui sono iniziate le trattative sul salario minimo per il 2026, Atanacković ha affermato che un terzo dell’economia, cioè circa 450.000 soggetti economici, non può sostenere un nuovo aumento per il 2026, dopo quello del 1° ottobre che resterà valido fino alla fine dell’anno.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Attualmente il salario minimo è di 53.592 dinari (457 euro), e dal 1° ottobre, come annunciato in precedenza, dovrebbe aumentare del 9,4% a 500 euro, ovvero 58.630 dinari. Per il 2026, il presidente Aleksandar Vučić e il Ministero delle Finanze hanno annunciato un ulteriore aumento del salario minimo a 550 euro, ossia 64.460 dinari.

La maggior parte dell’economia è favorevole all’aumento del salario minimo, secondo Atanacković, ma con un sostegno statale maggiore rispetto a quello previsto, vale a dire un innalzamento della quota non tassabile del reddito del 20%, fino a 34.221 dinari. “L’aumento reale del salario minimo dovrebbe corrispondere alla crescita del prodotto interno lordo e dell’inflazione, ossia circa il 6%. Tuttavia, si prevede un aumento del 9,4% dal 1° ottobre e del 10,1% per l’anno prossimo. Tutto ciò che supera il 6% è possibile solo con maggiori agevolazioni fiscali da parte dello Stato“, ha dichiarato Atanacković all’agenzia Beta.

Ha aggiunto che l’aumento della quota non tassabile per 2,9 milioni di dipendenti significa che questo “regalo” andrebbe anche alle aziende che non ne hanno bisogno perché possono permettersi salari più alti del minimo; per loro sarebbe un regalo, mentre per quelle che non possono pagare oltre il minimo, l’aiuto è minimo. Atanacković ha sottolineato che sarebbe necessario modificare il sistema fiscale e liberare dal pagamento delle imposte sui salari le imprese che non riescono a pagare più del minimo. Concedere agevolazioni a tutte le imprese, solo a causa di quelle che non riescono a pagare più del minimo, secondo lui equivale a gettare denaro al vento. Nel Ministero delle Finanze, ha ricordato Atanacković, in passato hanno sostenuto di non riuscire a trovare esperti in grado di elaborare un nuovo sistema fiscale.

Un’ulteriore difficoltà, a suo avviso, è che i rappresentanti del Ministero delle Finanze affermano che fino alla revisione di bilancio, a fine anno, non è possibile garantire aiuti ai datori di lavoro sotto forma di aumento della quota non tassabile.

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Ha aggiunto che forse si sarebbe dovuto attendere, prima di avviare i colloqui sull’aumento del salario minimo, per stabilire quale sarà la crescita economica della Serbia, poiché quasi tutte le economie, ad eccezione di quella cinese e indiana, stanno rallentando; in tali condizioni è superfluo parlare di aumenti salariali, e forse le circostanze richiederanno addirittura una riduzione.

Secondo i dati statistici ufficiali, circa 90.000 dipendenti in Serbia percepiscono il salario minimo, ma Atanacković ha osservato che nemmeno coloro che guadagnano poche migliaia di dinari in più sono in una situazione molto migliore, ossia tutti i salari inferiori a 60.000 dinari possono considerarsi minimi. I lavoratori che ricevono tali stipendi sono circa 400.000, quindi la maggior parte del settore economico ritiene che l’aumento sia necessario, ma con un maggiore sostegno da parte dello Stato.

I sindacati si pronunceranno sulla proposta dell’importo del salario minimo nella prossima riunione, mentre il sindacato UGS “Nezavisnost” ha già annunciato che chiederà 600 euro, ovvero circa 70.000 dinari.

Tra i partner sociali – Governo della Serbia, datori di lavoro e sindacati – non è ancora noto l’atteggiamento della Confederazione dei sindacati indipendenti di Serbia.

In caso di mancato accordo, il salario minimo, secondo la Legge sul lavoro, viene stabilito dallo Stato.

(Danas, 18.08.2025)
https://www.danas.rs/vesti/ekonomija/minimalac-poslodavci-sindikati/#google_vignette



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