22 Agosto 2025
Dazi definitivi al 15% anche su auto e farmaci, dichiarazione congiunta Usa-Ue


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Dazi al 15% anche su auto, farmaci e chip, mentre il vino rimane fuori dall’accordo con gli Usa. Bruxelles ha annunciato la dichiarazione congiunta con gli Stati Uniti su quanto concordato in Scozia lo scorso 27 luglio tra Ursula von der Leyen e Donald Trump.

Il testo ufficializza l’intesa finale sui livelli di tariffe scattati ad inizio agosto e sui settori coinvolti, oltre a illustrare nel dettaglio gli impegni economici dell’Unione europea nei confronti di Washington.

La dichiarazione congiunta Usa-Ue

Nella dichiarazione congiunta la Commissione europea ha confermato l’aliquota tariffaria massima e onnicomprensiva del 15% per la quasi totalità delle esportazioni dell’Ue verso gli Stati Uniti, compresi i settori cruciali come quelli automobilistico, farmaceutico, dei semiconduttori e del legname, specificando inoltre come i prodotti già soggetti a dazi della “Nazione più favorita” (Npf) pari o superiori al 15% non saranno soggetti ad altri aumentati.

Bruxelles ha aggiunto che con Washington continuerà a lavorare per estendere questo regime tariffario ad altre categorie di prodotti rimaste fuori dall’accordo.

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Tra questi anche i liquori, il vino e la birra, come spiegato dal commissario Ue al commercio Maros Sefcovic, che ha sottolineato anche come siano rimasti fuori dai negoziati anche le regole digitali dell’Unione europea previste nel Digital Market Act e nel Digital Service Act:

Ci saranno molte questioni che saranno discusse, ma per essere molto chiari: l’autonomia normativa è assolutamente importante

Le tariffe su acciaio e alluminio

Nella dichiarazione la Commissione europea ha assicurato che continuerà a trattare per applicare i livelli tariffari secondo il criterio della “Nazione più favorita” anche per l’acciaio, alluminio e derivati, sui quali il 18 agosto scatteranno dazi al 50% destinati a incidere sui costi delle parti metalliche di oltre 400 prodotti:

Per quanto riguarda l’acciaio, l’alluminio e i loro prodotti derivati, l’Unione europea e gli Stati Uniti intendono valutare la possibilità di cooperare per proteggere i rispettivi mercati interni dall’eccesso di capacità produttiva, garantendo al contempo catene di approvvigionamento sicure tra di loro, anche tramite soluzioni basate su contingenti tariffari

Per quanto riguarda le automobili e i componenti correlati, Bruxelles ha precisato che l’applicazione della soglia massima del 15% scatterà parallelamente all’avvio da parte dell’Ue delle riduzioni tariffarie sui prodotti americani.

I prodotti esenti

A partire dall’1 settembre una serie di prodotti saranno esenti dai dazi al 15%:

  • le risorse naturali non disponibili (incluso il sughero)
  • tutti gli aeromobili e le loro parti
  • i farmaci generici con i loro ingredienti e precursori chimici

Un elenco di beni che sarà sottoposto soltanto alle tariffe della “nazione più favorita” e che l’Esecutivo europeo dichiara di continuare a cerca di allungare, come sottolineato anche da una nota di Palazzo Chigi a commento della formalizzazione dell’accordo sui dazi:

Il Governo resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri UE, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare. Particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta

Gli impegni dell’Unione europea

Nel testo l’Unione europea ha dichiarato gli impegni presi per l’eliminazione di tutti i dazi sui beni industriali importati dagli Usa e migliorare significativamente l’accesso al mercato per determinati prodotti, da quelli ittici alla frutta a guscio, dai prodotti lattiero-caseari agli alimenti trasformati, dai cereali e semi alla carne di maiale e di bisonte.

Tra gli impegni con Washington, Bruxelles ha confermato anche l’acquisto dagli Stati Uniti di circa 700 miliardi di euro di gas naturale liquefatto, petrolio e prodotti energetici nucleari entro il 2027, garantendo anche un volume di investimenti negli Usa da parte delle aziende europee per un ammontare di circa 550 miliardi di euro in vari settori, da qui al 2029.

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