21 Agosto 2025
Formare programmatori nell’era AI: cosa serve davvero imparare


L’intelligenza artificiale sta ridefinendo l’approccio educativo all’informatica nelle università, spingendo istituzioni prestigiose come Carnegie Mellon a ripensare completamente i programmi di studio per preparare gli studenti alle sfide del futuro digitale.

La trasformazione dei linguaggi informatici con l’intelligenza artificiale

Le grandi società tecnologiche e le start-up hanno introdotto assistenti AI in grado di generare codice e stanno rapidamente diventando più capaci. E a gennaio, Mark Zuckerberg, amministratore delegato di Meta, ha previsto che la tecnologia AI avrebbe effettivamente potuto corrispondere alle prestazioni di un ingegnere del software di livello medio entro il 2025.

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

La crescita dei posti di lavoro nell’ingegneria del software potrebbe diminuire, ma il numero totale di persone coinvolte nella programmazione aumenterà, secondo le previsioni di Alex Aiken, professore di informatica a Stanford.

I cambiamenti nei curricula universitari di informatica

La Carnegie Mellon University ha una meritata reputazione come una delle migliori scuole degli Stati Uniti per l’informatica, i suoi laureati lavorano presso grandi aziende tecnologiche, startup e laboratori di ricerca in tutto il mondo. Proprio in queste settimane il dipartimento di informatica dell’ateneo di Pittsburgh sta ripensando ciò che la scuola dovrebbe insegnare per adattarsi al rapido progresso dell’intelligenza artificiale generativa.

I programmi di informatica nelle università in tutti gli Usa stanno lottando per capire le implicazioni della trasformazione tecnologica, alle prese con ciò che deve continuare a insegnare nell’era dell’IA. Le idee vanno da una minore enfasi sulla padronanza dei linguaggi di programmazione a concentrarsi su corsi ibridi progettati per introdurre l’informatica in ogni professione, mentre gli educatori riflettono su come saranno i lavori tecnologici del futuro in un’economia IA.

Mercato del lavoro informatico e produttività aumentata dall’AI

Stiamo vedendo la punta dello tsunami di AI, ha affermato Jeannette Wing, vice presidente esecutivo della ricerca alla Columbia University.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

È aumentato il senso di urgenza nel mercato del lavoro tecnologico, che si è ristretto negli ultimi anni, per cui i laureati in informatica trovano che le offerte di lavoro, una volta abbondanti, sono spesso scarse. Le aziende tecnologiche si affidano già maggiormente al l’IA per alcuni aspetti della codifica, eliminando parte del lavoro di base. Secondo gli esperti, mentre la strada da percorrere per l’istruzione nel campo dell’informatica potrebbe essere incerta, il mercato dei software assistiti dal l’IA è destinato a crescere. L’Intelligenza Artificiale è uno strumento di produttività, e ogni nuova ondata di informatica – il personal computer, Internet, lo smartphone – ha aumentato la domanda di software e di programmatori.

Nuove iniziative per l’educazione informatica nell’era AI

La National Science Foundation (NSF) sta finanziando un programma, Level Up AI, per riunire i docenti universitari e dei college e i ricercatori al fine di avanzare verso una visione condivisa delle basi dell’educazione all’intelligenza artificiale. Il progetto della durata di 18 mesi, gestito dalla Computing Research Association un’organizzazione senza scopo di lucro per la ricerca e l’istruzione, in collaborazione con la New Mexico State University, organizza conferenze e tavole rotonde e produce white paper per condividere risorse e migliori pratiche.

L’iniziativa, sostenuta dalla NSF, è stata creata proprio per rispondere al senso d’urgenza per cui è sempre più necessario avere molti più studenti di informatica, che conoscano l’intelligenza artificiale nella forza lavoro, come ha detto Mary Lou Maher, scienziato informatico e direttore della Computing Research Association. Il futuro dell’istruzione nel settore delle scienze informatiche è destinato a concentrarsi meno sulla programmazione e più sul pensiero computazionale e sull’alfabetizzazione AI.

Il pensiero computazionale comporta la scomposizione dei problemi in compiti più piccoli, lo sviluppo di soluzioni passo-passo e l’uso dei dati per giungere a conclusioni basate su prove. L’alfabetizzazione all’AI è una comprensione – a vari livelli per gli studenti di diversi livelli – di come funziona l’IA, come usarla in modo responsabile e come sta influenzando la società.

Esperienza pratica e uso critico degli strumenti AI

Sarà dunque necessario modificare in modo più profondo il curriculum degli studi informatici? Al Carnegie Mellon sostengono che il corso dovrebbe includere l’insegnamento delle basi tradizionali dell’informatica e dei principi di AI, seguiti da molta esperienza pratica nella progettazione di software utilizzando i nuovi strumenti. L’esempio dell’ateneo nordamericano è rilevante rispetto alle decisioni che potrebbero portare anche altri corsi accademici alle stesse conclusioni. Attualmente, i singoli professori di informatica scelgono se consentire agli studenti di utilizzare l’AI; nello scorso anno accademico l’istituto ha approvato l’uso dell’AI per i corsi introduttivi, quando molti degli studenti l’hanno considerato come una bacchetta magica per completare rapidamente i compiti che comportavano la scrittura di programmi. In quel caso però, sostengono i docenti e i ricercatori che si stanno interrogando sullo tsunami AI nel settore degli studi informatici, non hanno capito la metà di ciò che il codice era, portando molti a rendersi conto del valore di sapere come scrivere il codice. Attualmente l’analisi condotta dall’istituto Carnegie Mellon segnala che molti studenti di informatica abbracciano i nuovi strumenti AI con alcune riserve, dicendo che li usano per costruire programmi prototipi iniziali, per controllare gli errori nel codice e come tutor digitale per rispondere alle domande.

Prospettive future per l’educazione e le carriere informatiche

L’impatto dell’Intelligenza Artificiale sull’ingegneria informatica e sul mercato del lavoro a essa collegata è profondo e inarrestabile, a livello globale. Per i giovani laureati, questo significa dover navigare un paesaggio professionale ricco di opportunità, ma anche di sfide; l’analisi di tali sfide, come mostrato dalla ricerca dell’istituto di Pittsburgh, è fondamentale per dare risposte al settore degli studi informatici accademici.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.