22 Agosto 2025
Bonus Giorgetti per chi rinvia la pensione, a chi conviene


Il bonus Giorgetti diventerà operativo da settembre 2025. La misura, introdotta con la Legge di Bilancio 2025, prevede un incentivo economico per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che maturano i requisiti per la pensione anticipata ma scelgono di rimanere in servizio. Ma attenzione, perché l’agevolazione spetta solo ad alcune categorie di dipendenti e può comportare una penalizzazione sui futuri assegni.

Come funziona

Il meccanismo è semplice: chi rinuncia ad andare subito in pensione riceve in busta paga la quota dei contributi previdenziali normalmente a suo carico. Si tratta di un importo aggiuntivo, esentasse e non soggetto a Irpef, che aumenta immediatamente lo stipendio netto. Il datore di lavoro continuerà comunque a versare la propria parte di contributi, così da non interrompere l’accumulo previdenziale.

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Tuttavia, la mancata contribuzione da parte del dipendente può comportare una riduzione, seppur limitata, della pensione futura. Per questo la normativa prevede la possibilità di versare contributi volontari.

L’avvio del bonus varia in base al settore:

  • da settembre 2025 per i lavoratori del settore privato;
  • da novembre 2025 per i dipendenti pubblici.

La decorrenza effettiva varia in base alla maturazione dei requisiti per la pensione anticipata e alla data di presentazione della domanda.

A chi spetta il bonus Giorgetti

Il bonus non è aperto a tutti; è destinato ai lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (Ago) e alle gestioni sostitutive o esclusive. Rientrano quindi dipendenti, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, parasubordinati e altre categorie.

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I requisiti richiesti sono:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi per le donne;
  • oppure i requisiti previsti da Quota 103 (62 anni di età e almeno 41 anni di contributi).

Sono esclusi coloro che hanno già raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia o che percepiscono già un trattamento pensionistico, ad eccezione dei titolari di assegno di invalidità.

Di quanto aumenta lo stipendio

L’incentivo corrisponde alla quota contributiva a carico del dipendente:

  • 9,19% della retribuzione lorda nel settore privato;
  • 8,89% nel pubblico impiego, a cui si aggiunge l’1% addizionale per i redditi sopra una determinata soglia.

Facendo un esempio, con uno stipendio lordo di 2.000 euro al mese il beneficio è di 183,80 euro, mentre con 2.500 euro l’importo del bonus Giorgetti salirebbe a 229,75 euro. Ma a fronte di un aumento immediato in busta paga, a risentirne sarà la pensione futura, che diventerà leggermente più bassa perché si rinuncia a versare i contributi personali.

Il bonus arriverà in busta paga a settembre per i lavoratori del settore privato che hanno presentato domanda all’Inps. Le tempistiche sono leggermente più lunghe per quelli del pubblico, che dovranno aspettare il mese di novembre.

Durata del beneficio e come fare domanda

Il bonus può essere richiesto una sola volta nella carriera lavorativa e resta valido fino al raggiungimento dell’età di pensione di vecchiaia o fino alla presentazione della domanda di pensione. La rinuncia può essere revocata, ma soltanto una volta.

La richiesta va inoltrata all’Inps in modalità telematica tramite credenziali Spid, Cie o Cns, oppure rivolgendosi al contact center o a un patronato. L’istituto previdenziale verifica la posizione contributiva e comunica l’esito entro 30 giorni sia al lavoratore che al datore di lavoro. Solo dopo questa conferma il beneficio potrà essere applicato in busta paga.

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