22 Agosto 2025
Decreto Conto Termico 3.0, più risorse e interventi per l’efficienza energetica degli edifici, limite di spesa annua di 900 mln€


Il piano per rendere più sostenibili gli edifici italiani fa un nuovo passo in avanti. È stato approvato in Conferenza Unificata il 5 agosto 2025 il decreto che dà ufficialmente il via al Conto Termico 3.0, la nuova versione del meccanismo di incentivazione nazionale per interventi di piccole dimensioni finalizzati alla efficienza energetica e all’utilizzo di fonti rinnovabili per la produzione di energia termica. A firmarlo è stato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, con l’obiettivo dichiarato di rafforzare uno strumento già attivo da anni, ma finora sottoutilizzato rispetto alle sue potenzialità. Il nuovo Conto Termico 3.0 porta con sé diverse novità sia dal punto di vista dei soggetti beneficiari, sia per quanto riguarda le tecnologie e gli interventi ammessi.

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Chi può accedere agli incentivi

Tra le modifiche più significative c’è l’apertura a nuove categorie di beneficiari. Potranno infatti accedere agli incentivi non solo i privati cittadini (proprietari o locatari di immobili), le imprese (sia PMI che grandi aziende) e le Pubbliche Amministrazioni (scuole, comuni, ospedali), ma anche le Comunità Energetiche Rinnovabili, le configurazioni di autoconsumo collettivo e gli enti del Terzo Settore. Questi ultimi, in particolari circostanze verranno equiparati alla PA e potranno dunque ottenere coperture fino al 100% delle spese. Una scelta strategica, quella della estensione ai nuovi soggetti collettivi, che punta a coinvolgere attivamente il tessuto sociale nella transizione ecologica stimolando l’autoproduzione e l’autoconsumo energetico su scala locale.

Più tecnologie, più sostenibilità

Accanto ai classici interventi già previsti nelle precedenti versioni del Conto Termico – come l’isolamento termico, l’installazione di pompe di calore, solare termico e biomassa – il decreto introduce nuove tipologie di intervento. Tra queste, spiccano gli impianti fotovoltaici dotati di sistemi di accumulo e le colonnine di ricarica per veicoli elettrici, ma con una condizione: per accedere agli incentivi, tali tecnologie devono essere installate congiuntamente alla sostituzione di impianti termici obsoleti con pompe di calore elettriche. Una evoluzione che riflette la necessità di rendere gli edifici non solo meno energivori, ma anche pronti alla mobilità elettrica e alla integrazione intelligente delle fonti rinnovabili.

Quanti soldi si possono ottenere

Il nuovo Conto Termico prevede contributi a fondo perduto che variano a seconda della tipologia di beneficiario, dell’intervento realizzato e dei costi sostenuti. In linea generale, i privati possono ottenere fino al 65% delle spese sostenute e le Pubbliche Amministrazioni possono arrivare a coprire il 100% dell’investimento in presenza di determinati requisiti. L’intenzione è quella di eliminare le barriere economiche alla adozione di tecnologie green incentivando interventi che, nel tempo, generano risparmi energetici concreti e contribuiscono alla riduzione delle emissioni.

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Cosa si può fare sugli edifici

Gli incentivi riguardano edifici esistenti (o parti di essi) già dotati di impianti di climatizzazione, ed è proprio su questi che si concentrano le misure di efficientamento. Sono ammessi interventi come isolamento termico di pareti e coperture, sostituzione di infissi e superfici trasparenti, installazione di schermature solari, anche mobili, per le finestre esposte a sud, est o ovest, sistemi di illuminazione a basso consumo per interni ed esterni, automazione degli impianti con tecnologie di building automation, termoregolazione e contabilizzazione del calore. C’è poi un obiettivo ambizioso, spingere verso la trasformazione degli edifici in “quasi zero energy building” (nZEB), ovvero edifici ad altissime prestazioni energetiche, come previsto dalle direttive europee.

Come si presenta la domanda

L’intero iter sarà gestito, come in passato, dal GSE – Gestore dei Servizi Energetici, che si occuperà della valutazione delle domande e della erogazione dei contributi. Entro trenta giorni dalla entrata in vigore del decreto verrà aggiornato il portale ufficiale per la presentazione delle istanze. Le modalità restano due: accesso diretto (per privati e PA) con richiesta da presentare dopo l’intervento, prenotazione dell’incentivo (solo per le PA) che consente di “bloccare” il contributo prima dell’inizio dei lavori. Con questa nuova versione, il Conto Termico si allinea meglio agli obiettivi climatici del Paese e offre una opportunità concreta per chi vuole riqualificare il proprio patrimonio edilizio. Ora la sfida sarà informare i cittadini e le imprese, e semplificare l’accesso agli incentivi per evitare che, come troppo spesso accade, restino sulla carta.

Di Fulvio Pironti





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