22 Agosto 2025
Montevarchi, scontro politico. Casa Comune: “Amministrazione Chiassai senza progettualità”. Prima Montevarchi: “Hanno perso la memoria” – ValdarnoPost


Si accende lo scontro politico a Montevarchi: da una parte le dichiarazioni di Casa Comune, associazione politica nata su iniziativa dell’ex sindaco Giorgio Valentini; dall’altra il gruppo Prima Montevarchi, che invece sostiene l’attuale maggioranza e l’Amministrazione Chiassai.

A far partire il confronto è stata una lunga disamina di Casa Comune Montevarchi sull’attuale governo della città. “Montevarchi è isolata e senza progettualità. Mentre i comuni del Valdarno intercettano finanziamenti regionali ed europei grazie a progetti di qualità e un dialogo istituzionale leale ed efficace, Montevarchi resta indietro. La causa è l’incapacità di fare rete, elaborare strategie e gestire in maniera manageriale la macchina comunale. Proprio in questi giorni è arrivata la notizia che San Giovanni Valdarno ha ottenuto quasi 10 milioni di euro dalla Regione per una serie di interventi di riqualificazione e valorizzazione del centro storico. A Montevarchi, al contrario, la ‘ricetta’ del sindaco Chiassai Martini si è limitata ad aprire al traffico vie del centro, a colpevolizzare il disagio sociale anziché affrontarlo con politiche serie di inclusione e prevenzione, e a rinunciare a qualsiasi progetto strutturato di rigenerazione urbanistica ed edilizia. Si era presentata nella campagna elettorale del 2016 con la via Roma trasformata in una galleria di fine 800 e come paladina del decoro urbano, oggi ci riconsegna un centro desertificato e l’unica azione di decoro, secondo la sua cultura, lo spostamento di panchine da una piazza per evitare il degrado”.

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“Non esistono bandi di rilievo vinti per rilanciare il cuore cittadino, e l’ultimo, il PIUSS risale a oltre 15 anni fa amministrazione Valentini – continua Casa Comune – non esistono incentivi per favorire la residenzialità o l’insediamento di nuove attività. Un vuoto di idee e progetti, che ha progressivamente impoverito il tessuto urbano e sociale di Montevarchi e in particolare il centro storico riducendolo nelle condizioni di totale abbandono che è ora”. E ancora: “L’amministrazione Chiassai, nel corso dei mandati, non solo non ha costruito una struttura tecnica e manageriale capace di elaborare progetti e intercettare risorse, ma ha progressivamente smantellato quanto di positivo era stato costruito in precedenza. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: fondi che vanno altrove, opportunità perse e un Comune che si ritrova ai margini nei tavoli regionali e territoriali. La chiusura politica e istituzionale del sindaco Chiassai ha prodotto isolamento e danni economici e sociali a famiglie e imprese”.

“La conseguenza – conclude la nota di Casa Comune Montevarchi – è che oggi la città è fuori dalle grandi linee di finanziamento che stanno trasformando il Valdarno, e resta priva di strumenti per affrontare sfide come la rigenerazione del centro, la riqualificazione edilizia, il sostegno alle attività commerciali e culturali, le emergenze ambientali a partire dal grave rischio idraulico messo in evidenza dagli studi Piano Strutturale e del quale nessuno parla. I finanziamenti non arrivano per simpatia politica, ma per la per la visione strategica che si mette in campo, per la qualità dei progetti, per la serietà e articolazione professionale delle strutture tecniche e per la capacità di costruire alleanze istituzionali. Montevarchi resta ferma, prigioniera di un’amministrazione che ha scelto la chiusura e la polemica al posto della programmazione e del dialogo. Il conto di questa stagione perduta lo pagano i cittadini, con un centro storico impoverito e una città che arretra invece di avanzare. Secondo noi di Casa Comune è venuto il tempo della sveglia, ossia è il tempo di iniziare fare bilanci seri e strategie per futuro, con la consapevolezza che la nostra Città negli ultimi 10-15 anni ha subito una dura battuta di arresto, una marginalizzazione politica, danni concreti ai servizi e ha accumulato un enorme fabbisogno di opere e interventi strutturali che solo un disegno di grande respiro e una generosità da parte dei Leder politici locali potrà lenire”.

Dichiarazioni che hanno sollevato la dura replica del gruppo di maggioranza Prima Montevarchi: “C’è chi perde la memoria e chi fa confusione. Mentre criticano, non mancano di esaltare i Comuni rossi vicini perché per esempio San Giovanni ha concorso per un bando di quasi 10 milioni per riqualificare il centro storico. Complimenti e speriamo che non finisca come i 500.000 euro concessi dalla Provincia circa 20 anni fa che dovevano servire per costruire una palestra per le scuole, che non è stata mai realizzata e i soldi non si sa che fine abbiano fatto. Intanto la Provincia coi soldi di tutti noi continua a pagare gli affitti per gli studenti al Palagalli. I ‘casacomuni’ ovviamente fanno finta di non sapere che Montevarchi ha primeggiato nei finanziamenti del Pnrr, che sono in corso di realizzazione scuole, impianti sportivi, mense, parcheggi, servizi che sono tutti contenuti, a proposito di lungimiranza e di visione, nel programma elettorale votato dal 60% dei cittadini e che è in fase di totale realizzazione. Tra tutte le opere, del Pnrr e non solo, il valore ammonta a circa 20 milioni che dipingono a nuovo una città che sotto la guida di Chiassai è cresciuta e non di poco”.

“Non c’è capacità progettuale e amministrativa ? Ma di che parlano? Oltretutto le casse e il bilancio del nostro Comune sono floride e non languono come quello di altri che hanno anche eretto un monumento con la sola cornice e con un buco in mezzo denso di significati. È vero che il nostro centro storico non ha avuto fino ad ora quanto da tutti noi sperato, ma non si può certo dire che i nostri Amministratori si siano risparmiati con investimenti, proposte e azioni in ogni misura. Tutti i Comuni vivono la crisi del commercio al dettaglio e il nostro non è da meno. Siamo certi che fino in fondo Sindaco e Giunta faranno di tutto e di più per rilanciare il centro come merita. Non si dimentichino i ‘casacomuni’, nostalgici del PIUSS di 15 anni fa, che quando lasciarono Montevarchi con una viabilità che portava le strade di accesso al centro tutte in senso contrario, avevano dato un segnale chiaro di come lo volevano il centro: svuotato dai residenti abbagliati dalla crescita dei nuovi quartieri ricchi di servizi, mentre si lasciava che il centro venisse occupato da coloro che chiamano ‘del disagio sociale’, senza controlli tecnici e sanitari degli alloggi. E ora si lamentano del degrado e della criminalità?”.

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“I nostalgici del PIUSS – continua Prima Montevarchi – abbandonarono in gran parte tanti lavori, lasciati incompiuti, delle opere promesse e propagandate: il Memorario, lasciato a spazio vuoto e buio; il cinema Impero abbandonato con una storia alle spalle da vergogna; piazza Garibaldi restaurata con un semaforo verde dove bisogna frenare per consentire la precedenza a destra, figlio di un piano urbano del traffico che solo di progettazione costò alla comunità la ‘miseria’ di 150mila euro. Ci fermiamo qui per carità di patria e perché pensiamo che il sole quando picchia forte fa male alle meningi, alla memoria e non tutti controllano i ragionamenti. Capita anche a chi, a proposito della sede museale di cimeli sportivi che il Comune va ad acquistare, propone sui social un fondo in via Burzagli che fu il museo Galeffi, che è tra i beni alienabili del Comune perché strutturalmente è cadente e necessita di restauri pesanti il cui costo supera di almeno quattro volte il costo di acquisto dei fondi di Via Roma, e per di più non è proprio fatto per essere museo. E non è in Via Roma. Quindi un consiglio: meno propaganda, cappellino di paglia e uscire nelle ore meno calde”.



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