Porto di Trieste, l’appello della Cisl a nominare presto un nuovo presidente

I lavori previsti dal Pnrr al porto sono ancora fermi. Il traffico è saturo e gli effetti della battaglia del mare tra compagnie di navigazione rischiano di ricadere sul porto di Trieste e sui suoi lavoratori. L’allarme della Fit Cisl è globale e abbraccia tutta la realtà portuale, ma parte proprio dal confronto tra Grimaldi e Dfds, i due armatori, che finora si è giocato sui prezzi lungo la rotta da Trieste alla Turchia, ma che da qualche tempo si è spostato anche sull’accesso agli spazi portuali.

Ultimo capitolo: l’intervento – da Roma – dell’Autorità Portuale, che ha chiesto a Dfds, che dispone di una propria banchina, quella del molo V, di lasciare ad altri gli spazi della Piattaforma logistica, utilizzati anche da Ulusoy e soprattutto da Grimaldi, per evitare congestionamenti.

Un intervento che il sindacato giudica inappropriato e che, a suo avviso, rende ancora più necessario che alla guida del porto ci sia un presidente – che manca da un anno e quasi tre mesi – anziché un commissario, insieme al segretario generale. In questo modo sarà possibile portare avanti i progetti inclusi nel Pnrr, dall’ampliamento del molo VII agli interventi alla stazione di Servola e a quella di Campo Marzio, per espandere gli spazi e migliorare l’interazione con il trasporto ferroviario.

Si risolverebbe così il problema della saturazione, diminuendo i pericoli che una situazione del genere rappresenta per chi lavora in porto.

L’incarico di Liguori come commissario del porto durerà fino al 30 settembre. La richiesta è che la decisione sul nuovo presidente sia presa in tempi brevi.

Nel servizio di Dario Ronzoni la voce di Giulio Germani, segretario FIT CISL FVG. Montaggio di Vittoria Protti.