23 Agosto 2025
Angolo cieco bus e tir, Chiappelloni: «Servono incentivi per i sensori»


«La sicurezza è fondamentale, ma servirebbero degli incentivi per potenziarla». Da qualche mese Stefania Chiappelloni è alla guida della Fita, l’unione che raggruppa le aziende di trasporto associate a Cna. È lei a intervenire sulla questione dei sensori per angolo cieco per camion e furgoni: il codice della strada non prevede l’obbligo di installarli, tuttavia il Comune di Milano ha introdotto il divieto di accesso e circolazione nell’Area B ai mezzi pesanti (camion e furgoni) e agli autobus non provvisti di adeguati sistemi di segnalazione acustica, visiva o tattile che allertino il conducente della presenza di pedoni e ciclisti nella parte anteriore del veicolo e sul lato del marciapiede (il cosiddetto «angolo cieco»).

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«Tutto ciò che va nell’ottica di potenziare la sicurezza va bene – spiega Chiappelloni – tuttavia se ci fossero degli incentivi per installare sensori e dispositivi di segnalazione degli angoli ciechi sarebbe meglio. Ad oggi non ci sono contributi: è prevista qualche agevolazione da parte di associazioni addette ai lavori e concessionarie, ma è lasciato tutto all’iniziativa della singola realtà. Credo invece che su una questione del genere anche un sostegno più ampio possa fare la differenza».

Concorde anche la direttrice di Cna Enrica Gambazza: «Come associazione, la sicurezza è un punto fondamentale – ribadisce – e lo è anche relativamente al tema degli angoli ciechi, regolato da una normativa europea che i nuovi mezzi immatricolati hanno già recepito».     



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