23 Agosto 2025
nove anni dopo il sisma, Amatrice e il Centro Italia in ricostruzione


Nove anni fa, nella notte del 24 agosto 2016, il Centro Italia fu colpito da una sequenza sismica devastante, con epicentro tra Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. La tragedia causò 299 morti, crolli e danni per 28 miliardi di euro, migliaia di persone senza casa e centinaia di imprese bloccate.

L’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha catalogato l’evento come sequenza Amatrice-Norcia-Visso, un periodo di quattro terremoti tra agosto 2016 e gennaio 2017 che ha creato un cratere di 8.000 km² in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, comprendente 138 comuni.

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Secondo Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione, il primo pensiero va alle vittime e ai familiari, mentre le istituzioni continuano a garantire sostegno e opere di ricostruzione, riconoscendo i ritardi accumulati negli anni.

Le celebrazioni per il nono anniversario prevedono veglie, fiaccolate e Messe ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, ricordando chi ha perso la vita e sostenendo il percorso di rinascita delle comunità.

Ricostruzione dei centri colpiti

Ad Amatrice, il Programma Straordinario di Ricostruzione ha permesso il ritorno dei cantieri nel centro storico, con interventi su Chiese, Museo civico Cola Filotesio, Cattedrale di San Francesco, Municipio, ospedale, caserma dei carabinieri, centro di formazione professionale CFP e cimitero.

Il Commissario sottolinea il ruolo strategico del “super cantiere”, che affronta le criticità ereditate dal passato e coordina oltre 12 cantieri di ricostruzione privata, con nuovi interventi nel quadrante Nord e Sud del paese.

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Sostegno economico e sociale

Il programma NextAppennino ha destinato oltre 12 milioni di euro alle imprese locali e 6,5 milioni per partenariati pubblico-privati, contribuendo al rilancio economico del territorio.

Dal 2023 a oggi, oltre 4.000 nuclei familiari sono rientrati nelle loro abitazioni, mentre la ricostruzione pubblica registra 3.500 interventi per un valore di oltre 4,5 miliardi di euro, con circa 33,8% dei cantieri già progettati o in affidamento, 18,2% in corso e 16,2% conclusi. Entro fine 2025 sono previsti 1.200 cantieri aperti.

Innovazione e sviluppo sostenibile

Oltre alla ricostruzione, il cratere sismico punta su nuove filiere produttive come il legno, sulla ricerca universitaria e sull’innovazione digitale (168 milioni stanziati), oltre a interventi infrastrutturali per la viabilità ordinaria (circa 3 miliardi).

Nove anni dopo, Amatrice e il Centro Italia continuano a risorgere: un percorso di memoria, ricostruzione e speranza che unisce comunità, istituzioni e imprese nella rinascita del territorio.



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