
Prima il vantaggio tangibile di uno sconto in bolletta, poi il boomerang dei conguagli. E’ la triste storia del Bonus gas per i cittadini lucani, che in tanti stanno ricevendo bollette con importi consistenti a titolo di conguaglio per gli anni 2020-2022. La misura che avrebbe dovuto rappresentare un sollievo concreto per le famiglie lucane, si è trasformata in un labirinto di regole sospese, ricorsi giudiziari e bollette impreviste. Il Bonus gas Basilicata, nato per compensare l’impatto ambientale delle estrazioni petrolifere sul territorio, è oggi al centro di una crisi istituzionale che rischia di minare la fiducia dei cittadini verso le politiche regionali. A denunciarlo è Michele Catalano, segretario di Federconsumatori Basilicata, che ricorda come con ordinanza cautelare, il Tar abbia sospeso l’efficacia della delibera regionale che estendeva le condizioni economiche agevolate previste per i clienti vulnerabili a tutti i clienti domestici residenti.
Il Tar ha ritenuto il ricorso delle società fornitrici ammissibile e fondato, poiché l’applicazione generalizzata delle tariffe agevolate comporterebbe perdite economiche significative e distorsioni della concorrenza. Quindi la Regione Basilicata è priva di competenza normativa in materia di tariffe gas, prerogativa esclusiva dell’ Arera, e il danno alle imprese prevale sull’interesse pubblico, anche in vista di possibili azioni risarcitorie. La sospensione resterà in vigore fino all’udienza pubblica fissata per l’8 ottobre 2025, lasciando migliaia di famiglie in un limbo normativo. Intanto sta arrivando la stangata dei conguagli, con rimborsi che superano i 370 euro, a causa del ricalcolo dei bonus già erogati. Questi conguagli derivano dalla differenza tra consumi stimati e consumi effettivi, con il paradosso che chi ha ricevuto più del dovuto senza alcuna colpa, ora si ritrova a dover restituire somme importanti. «Il meccanismo basato su stime si è rivelato inefficiente e penalizzante. -spiega Catalano- La mancanza di trasparenza, di comunicazioni preventive e di strumenti di tutela ha generato un clima di sfiducia e disorientamento. Le famiglie non possono essere trattate come variabili contabili in un sistema che non garantisce equità. Quindi chiediamo: la sospensione immediata dei conguagli fino alla definizione di un quadro normativo chiaro e condiviso; un Tavolo di confronto urgente tra Regione, operatori e associazioni dei consumatori per rivedere i criteri di calcolo e le modalità di erogazione; una campagna informativa capillare, con linguaggio accessibile, per spiegare ai cittadini le ragioni dei conguagli e le opzioni di rateizzazione e l’impegno formale affinché i futuri contributi siano basati esclusivamente su consumi reali, evitando stime che generano squilibri».
E in relazione alle recenti questioni emerse circa i conguagli del bonus gas regionale, il Presidente Bardi ha disposto l’avvio di negoziati urgenti con le aziende di vendita – che stanno procedendo agli avvisi di recupero – per evitare che al cittadino risulti eccessivamente oneroso il pagamento dei conguagli. Le somme notificate dalle aziende verranno “assorbite” e diluite nel corso del tempo dalle future erogazioni del bonus stesso. Il conguaglio è relativo all’anno 2022-2023.
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