24 Agosto 2025
in 10 anni incremento del 3,1 per cento


Invecchiano le piccole imprese dell’Alto Lazio, con un aumento degli imprenditori over 70 negli ultimi 10 anni di 97 unità in provincia di Rieti e di 230 in quella di Viterbo, È quanto emerge da uno studio di Unioncamere-InfoCamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio.

A giugno 2025 i titolari di imprese individuali ultrasettantenni in provincia di Rieti risultano essere 1.286, pari al 14,6% del totale, e nella Tuscia 3.837, ossia il 17,9% della totalità delle imprese.

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A livello nazionale viene fotografata una situazione in cui i titolari d’impresa con almeno 70 anni erano a giugno 2025 a quota 314.824, pari al 10,7% del totale: erano 290.328 nel 2015 (8,9%).

Le imprese dell’Alto Lazio sono quindi in percentuale più “anziane” se guardiamo all’età dei titolari e invecchiano più velocemente della media nazionale – la crescita nel decennio di imprese guidate da ultrasettantenni è infatti +2,4% nel Reatino e + 3,1% nel Viterbese a fronte di una percentuale nazionale di +1,8% – e questo fenomeno fa il paio con l’invecchiamento della popolazione superiore alla media che viene rilevato anche nell’ultimo Rapporto economico dell’Alto Lazio diffuso dalla Camera di Commercio di Rieti Viterbo e disponibile a questo link https://www.rivt.camcom.it/it/attivita_34/studi-statistica-e-ricerche-economiche_55/osservatorio-statistico_83/rapporti-sulleconomia_876/

In particolare nel 2024, l’indice di vecchiaia, ossia il rapporto percentuale tra la popolazione con età superiore a 65 anni e quella al di sotto dei 15 anni, è infatti risultato pari al 223,8% nella provincia di Viterbo, mentre in quella reatina è stato del 251,3%, percentuali molto più alte di quella regionale 184,0% e nazionale 193,1%.

I dati rilevati segnalano una fragilità strutturale: nell’Alto Lazio parliamo spesso di microimprese tradizionali, spesso a conduzione familiare, in cui mancano ricambi generazionali e attrattività per i giovani.

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A volte si rileva anche una resistenza, anche culturale, a cedere la guida dell’attività. Questo solleva interrogativi su come sostenere il passaggio generazionale e su quali politiche attivare per accompagnare l’uscita degli imprenditori anziani, garantendo continuità alle attività economiche più radicate nel tessuto locale.

A livello nazionale, il settore dove il fenomeno è più marcato è l’agricoltura: qui quasi un titolare su tre (28,3%) ha almeno 70 anni. Seguono le attività estrattive (50,7%, su valori assoluti però molto piccoli), la fornitura di energia (20,1%) e l’artigianato manifatturiero (9,6%). In fondo alla classifica, i comparti più innovativi come ICT (4,2%) e consulenza (4,9%).



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