
Massimo Monacelli, General Manager di Generali Italia, in occasione del Meeting di Rimini 2025 “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi“, è stato intervistato da Il Giornale d’Italia.
Quale ruolo gioca il welfare nella strategia di Generali e quali sono i trend più significativi emersi dal Welfare Index PMI?
“Il welfare ha un ruolo fondamentale, innanzitutto, nel nostro Paese, perché il welfare aziendale sta assumendo una posizione sempre più centrale nella crescita economica e nel benessere delle persone.
È importante sapere che circa una famiglia su due in Italia è coinvolta in un’attività d’impresa e può quindi beneficiare delle attività di welfare.
Generali, da diversi anni, ha avviato un’indagine con le piccole e medie imprese italiane per misurare il livello di maturità del welfare nel nostro sistema produttivo. Siamo molto colpiti nel vedere come, nel corso degli anni, il welfare sia cresciuto sia in quantità sia in qualità.
Oggi, migliaia di PMI lo considerano una leva strategica. Il welfare non è solo un atto di generosità imprenditoriale, ma anche e soprattutto uno strumento per migliorare il benessere delle persone, aumentare il coinvolgimento e la motivazione, e quindi far crescere la produttività e la prosperità dell’impresa.
In Generali promuoviamo questa indagine proprio perché vogliamo diffondere la cultura del welfare in Italia. Siamo anche attori concreti: con i nostri 14.000 dipendenti pratichiamo il welfare ogni giorno. Il nostro è un vero laboratorio, dove ascoltiamo e dialoghiamo costantemente con i collaboratori per offrire servizi sempre più evoluti.
Inoltre, offriamo soluzioni di welfare per le piccole e medie imprese, che per noi rappresentano un target privilegiato, e che possono trovare in Generali un alleato per introdurre servizi e soluzioni di welfare nelle loro aziende.“
Quali opportunità porterà la nuova legge sulla partecipazione per le imprese italiane?
“Credo che rappresenterà un acceleratore molto importante. È una legge che dà sostanza e attuazione all’articolo 46 della Costituzione, proponendosi di aumentare il livello di partecipazione delle persone nella vita dell’impresa.
Il Meeting dell’Amicizia di Rimini, quest’anno, ne è una grande testimonianza: il livello di partecipazione che si respira qui, e che ha reso possibile un programma così ricco, dimostra quanto coinvolgere, motivare e coordinare le persone in un progetto comune possa essere determinante.
Questo vale per qualsiasi organizzazione, anche per quelle professionali. Il nostro compito, come aziende, è creare le condizioni affinché ciò possa avvenire davvero: ascolto, dialogo, comunicazione e processi aziendali che superino i modelli tradizionali basati sul controllo. Occorrono metodi di lavoro fondati sulla responsabilizzazione individuale e collettiva, e su una maggiore flessibilità. Sono questi gli ingredienti fondamentali per aumentare la partecipazione alla vita dell’impresa e, più in generale, alla vita delle nostre comunità.“
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