24 Agosto 2025
“Ora aiutino imprese e famiglie”


Un invito ai fondi di previdenza complemetare perché “investano di più in Italia” e un altro alle banche che “devono sostenere imprese e famiglie”. Giancarlo Giorgetti fa al Meeting di Rimini un bilancio di quasi tre anni di lavoro – suo da ministro dell’Economia e del governo in generale – rivolgendo poi uno sguardo alle sfide future. Con una considerazione: siamo in un’Italia che invecchia e in cui una persona su quattro ha più di 65 anni. Inevitabile porsi il problema della tenuta dei sistemi di protezione sociale, pensionistici in particolare. Cosa fare? Giorgetti, intervenuto in videocollegamento al convegno ‘Invecchiamento della popolazione e sicurezza sociale: una sfida per l’Europa’, parte da un auspicio. “Sul fronte delle pensioni – osserva il ministro – sarebbe importante che i fondi di previdenza complementare, finanziati con i contributi dei lavoratori, guardassero più al sistema Italia che all’estero”. Concentrandosi soprattutto su “investimenti infrastrutturali di lungo periodo che danno un rendimento sicuro, non speculativo, ma garantito nel lungo periodo”. Certamente quello della previdenza complementare “è un tema molto importante. Il governo andrà avanti con le riforme”. Finora l’approccio dell’esecutivo e del Mef in particolare “è stato quello di chi vuole costruire una casa non per abbatterla dopo vent’anni, ma per fare in modo che duri a lungo. Non si può partire dal tetto – osserva Giorgetti – ma dalle fondamenta. È quello che stiamo facendo, in silenzio. E i risultati, ovvero le fondamenta solide, cominciano a vedersi”.

Tanto che, sottolinea il ministro dell’Economia, “del nostro lavoro negli ultimi tre anni beneficiano spread e rating. Il rating ufficiale tuttavia non riflette come è percepito effettivamente il nostro Paese. Se facciamo sistema, anche con il terzo settore, l’Italia ha energie inespresse attraverso cui migliorare ancora”. Gli effetti su spread e rating hanno prodotto “risultati positivi per imprese, famiglie e anche istituzioni finanziarie, a cui ogni tanto mi diverto a dare un piccolo pizzicotto”. Di riflesso, le banche “sono in condizioni più favorevoli. Tutto questo – ammonisce Giorgetti – deve tradursi in benefici concreti in favore delle famiglie”. Eppure, ricorda il ministro, “dal 2022 a oggi sono avvenute cose imprevedibili a partire dalla guerra con tutto ciò che significa anche in termini economici, soprattutto per un Paese come il nostro privo di materie prime. Ma anche la guerra commerciale, i dazi, con un elemento di imprevedibilità che incide sulle aspettative economiche prima ancora che in termini effettivi sulle esportazioni negli Stati Uniti. Elementi con cui dobbiamo fare i conti”.

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Intanto Giorgetti e Matteo Salvini – l’annuncio è arrivato dal vicepremier in un incontro organizzato dalla Lega a Pinzolo – stanno portando avanti un’idea: “Togliere la prima casa dal calcolo dell’Isee. Questo perché molti bonus – l’analisi di Salvini – non arrivano alle famiglie del ceto medio visto che l‘Isee risulta alto quando si ha una casa di proprietà”. Mentre è vivo il dibattito sulla tenuta del sistema previdenziale a fronte dell’allungamento dell’aspettativa di vita. “La vera sfida – dice Gabriele Fava, presidente dell’Inps – è quella di allargare la base di partecipazione al lavoro e al welfare”. Fava loda “la scelta contenuta nella legge di bilancio 2025 sul prolungamento dell’attività lavorativa. Nei Paesi europei dove la partecipazione degli over 60 è più alta, l’occupazione giovanile cresce. Non c’è un conflitto tra generazioni, ma la possibilità di costruire un patto”.



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