
di Luca Erba – Il saldo positivo tra nuove imprese e cessazioni conferma il dinamismo economico della provincia, che cresce più della media regionale e nazionale.
La nostra provincia si conferma un territorio vivace sul fronte imprenditoriale. Secondo l’ultima analisi statistica condotta da Unioncamere e dalla Camera di Commercio Riviere di Liguria, basata sui dati Movimprese relativi al secondo trimestre 2025, la provincia spezzina registra un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni aziendali, a testimonianza di un tessuto economico ancora dinamico nonostante un contesto generale in lieve rallentamento.
Alla data del 30 giugno 2025, risultano 20.698 imprese registrate nella provincia. Nel secondo trimestre dell’anno si sono contate 300 nuove iscrizioni a fronte di 163 cessazioni non d’ufficio, con un saldo attivo di 137 unità. Questo risultato si traduce in un tasso di crescita dello 0,67%, superiore sia alla media regionale ligure (+0,48%) che a quella del Nord-Ovest (+0,58%) e nazionale (+0,56%).
Tuttavia, il confronto con lo stesso periodo del 2024 evidenzia un lieve calo della dinamicità: le nuove aperture sono scese di 30 unità (da 330 a 300), così come le cessazioni, diminuite da 203 a 163 (-40). Anche i tassi relativi a iscrizioni (passato dall’1,59% all’1,46%) e cessazioni (dallo 0,98% allo 0,79%) risultano in flessione, segno di una minore mobilità, ma comunque con un saldo attivo più che positivo.
Servizi e costruzioni trainano la crescita. A trainare l’incremento delle imprese sono soprattutto i servizi, che registrano una crescita dello stock pari al +1,63%. Seguono le costruzioni (+0,87%), l’industria (+0,77%) e il commercio (+0,18%). Unica nota negativa viene dal settore agricolo, che segna un leggero calo dello 0,09%.
Le società di capitale in forte espansione. Guardando alle forme giuridiche, tutte le tipologie di impresa registrano un incremento. Spiccano in particolare le società di capitale, cresciute di 77 unità (+1,15%). In aumento anche le imprese individuali (+56, pari a +0,58%), le società di persone (+3 unità, +0,08%) e le “altre forme” (+1 unità, +0,17%).
Nonostante un lieve rallentamento nelle dinamiche di iscrizione e cessazione rispetto allo scorso anno, il secondo trimestre 2025 conferma la vitalità del tessuto economico spezzino. I dati positivi nei principali settori e la crescita delle società di capitale fanno ben sperare per una ripresa strutturale, in linea con le trasformazioni in atto nel mondo dell’impresa.
Un tessuto che crea valore per l’intera comunità.
Oltre ai numeri, ciò che emerge con forza è il valore sociale che un’impresa sana e dinamica riesce a generare sul territorio. Ogni nuova attività non rappresenta solo un’opportunità economica, ma anche un nodo fondamentale di un indotto che coinvolge professionalità, competenze, servizi e filiere locali, contribuendo in modo concreto alla crescita complessiva della provincia.
Il cammino economico della Spezia non si è mai realmente fermato: nel corso degli ultimi trent’anni, il territorio ha saputo affrontare e superare le sfide della transizione, avviando un processo di riconversione e innovazione prevalentemente centrato sul terziario. È così che si è delineata una nuova vocazione imprenditoriale, capace oggi di offrire risposte e servizi all’altezza delle esigenze di un mercato in costante evoluzione. Una vocazione che non solo sostiene l’occupazione, ma alimenta una visione di sviluppo sostenibile e sempre più orientata al futuro.
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