25 Agosto 2025
a rischio 15 miliardi di export


I nuovi dazi commerciali concordati tra Stati Uniti e Unione Europea rischiano di compromettere una parte sostanziale dell’export italiano. Secondo una recente analisi di Confartigianato, sono nove i comparti produttivi in cui l’Italia vanta la leadership tra i Paesi europei per valore delle esportazioni verso il mercato statunitense, con vendite complessive che superano i 15,2 miliardi di euro.

Le misure protezionistiche coinvolgono direttamente settori strategici per l’economia locale, alimentati da artigiani e piccole imprese che costituiscono l’ossatura dei distretti produttivi regionali. Su un totale di 67,3 miliardi di euro di esportazioni italiane verso gli USA, i comparti colpiti rappresentano quasi un quarto del valore.

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Il comparto alimentare è il primo per valore esportato, con quasi 4,9 miliardi di euro. Le regioni che dominano questo mercato sono Campania (18%) ed Emilia-Romagna (17,1%), mentre a livello provinciale spiccano Salerno (10,5%) e Parma (6,3%), veri motori del food italiano negli USA.

A seguire, la pelletteria registra 2,6 miliardi di euro in esportazioni. La Toscana (36,4%), con Firenze (33,1%), guida nettamente il settore, seguita dalla Lombardia (31,4%) con Milano come capofila.

L’abbigliamento Made in Italy contribuisce con 2,44 miliardi di euro, con Milano (29,2%) e Firenze (16,1%) in evidenza. Lombardia (37%) e Toscana (19,9%) si confermano territori fondamentali anche in questo ambito.

Significativo anche il contributo di settori meno tradizionali. Ceramiche, vetro e terracotta generano intorno a 1,64 miliardi di euro, grazie soprattutto all’Emilia-Romagna (40%) e alla provincia di Modena (22,1%).

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Nel settore mobili, il valore dell’export verso gli USA si attesta a 1,6 miliardi di euro. Le regioni leader sono Lombardia (26,8%), Friuli-Venezia Giulia (22,4%) e Veneto (20,9%), con Pordenone che segna il 18,1% delle esportazioni del settore.

La gioielleria e le pietre preziose pesano per quasi 1,48 miliardi di euro: l’84,3% proviene da un ristretto gruppo di province – Arezzo (33,9%), Vicenza (28,3%), Alessandria (11,9%) e Milano (10,2%) – conosciuto come “il quadrilatero dell’oro”.

Anche il settore calzaturiero è fortemente esposto, con 1,34 miliardi di euro di esportazioni concentrate soprattutto a Milano (32,6%) e Firenze (26,7%).

Più di nicchia ma comunque rilevanti sono gli articoli sportivi (178 milioni di euro), con la provincia di Treviso che da sola copre il 45,2%, e il comparto delle armi e munizioni, in cui Brescia (35%) e Pesaro e Urbino (17,7%) guidano le esportazioni per un totale di 542 milioni di euro.

A commento dei dati, il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha dichiarato che dagli studi emerge che il punto di forza dell’export italiano è profondamente radicato nel tessuto dei distretti produttivi e delle economie territoriali in cui sono protagonisti artigiani e piccole imprese ed ha rimarcato che questo patrimonio va difeso.

Granelli ha inoltre sottolineato che è necessario “intensificare gli sforzi per assicurare l’alta qualità della manifattura made in Italy, arma vincente e distintiva che i mercati sanno riconoscere ed apprezzare.”

Il Presidente di Confartigianato ha infine evidenziato l’urgenza di un’azione coordinata: È fondamentale muoversi come Sistema Paese, con un impegno deciso da parte del Governo e delle istituzioni a sostegno delle aziende e della competitività dei nostri prodotti, anche diversificando i mercati sui quali accompagnare le nostre imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni che si sono già dimostrate capaci di vendere i loro prodotti in molti paesi del mondo.”

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