25 Agosto 2025
Chi possiede Meta? I maggiori azionisti e le recenti transazioni insider | Tikr.com Blog


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Meta Platforms (NASDAQ: META) si è riaffermata come una forza dominante nel settore della tecnologia, con una quotazione di circa 772 dollari per azione e una capitalizzazione di mercato vicina a 1,94 trilioni di dollari. Conosciuta soprattutto per Facebook, Instagram e WhatsApp, Meta è cresciuta ben oltre i social media, evolvendosi in una società di piattaforme con importanti investimenti in intelligenza artificiale, infrastrutture e realtà virtuale.

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L’aggressivo spostamento dell’azienda verso l’IA generativa, unito alla sua vasta base di utenti e al suo motore pubblicitario, ha posizionato Meta come un attore cruciale nel settore tecnologico sia per i consumatori che per le imprese. La forte redditività, il miglioramento della leva operativa e l’integrazione di Meta AI nelle sue applicazioni hanno rinnovato la fiducia degli investitori istituzionali.

Osservando l’assetto proprietario di Meta, possiamo capire meglio quali fondi si mantengono stabili, quali acquistano di più e quali si riducono silenziosamente. Mentre Mark Zuckerberg mantiene il controllo attraverso le sue azioni di supervoting, il flottante della società è ora detenuto da una base crescente di istituzioni globali.

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I maggiori azionisti di Meta

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In base ai dati più recenti, l’azionariato di Meta è dominato da un mix di gestori patrimoniali di alto livello e allocatori istituzionali a lungo termine. In cima alla lista c’è Vanguard, che detiene oltre 190 milioni di azioni, pari all’8,77% della società. Pur avendo ridotto leggermente la sua posizione nell’ultimo trimestre (-0,07%), Vanguard rimane il maggior detentore istituzionale di Meta con una partecipazione valutata in circa 144,8 miliardi di dollari.

Fidelity è al secondo posto con 130,5 milioni di azioni, pari al 6,02% di Meta, per un valore di oltre 99 miliardi di dollari. La società ha ridotto la sua posizione di 1,56 milioni di azioni nell’ultimo trimestre. BlackRock, invece, ha aggiunto 878.803 azioni per portare il suo totale a 107,4 milioni di azioni, pari al 4,95% della società.

Tra i gestori attivi, JP Morgan Asset Management ha effettuato una delle mosse più degne di nota, aumentando la sua posizione del 6,81% per raggiungere 38,3 milioni di azioni. Anche Norges Bank, il fondo sovrano norvegese, ha mostrato una forte convinzione aggiungendo 3,6 milioni di azioni, portando il suo totale a 34,1 milioni di azioni, con un guadagno di quasi il 12%.

Alcune società hanno optato per un ridimensionamento. Capital World Investors ha venduto 2,24 milioni di azioni, con una riduzione del 5,55%, mentre T. Rowe Price e Capital Research hanno ridotto le loro posizioni rispettivamente dell’8,33% e del 6,99%.

Nonostante la leggera riduzione da parte di alcuni gestori attivi, Meta rimane una partecipazione fondamentale per gli istituti passivi e attivi. L’aumento delle posizioni da parte di Norges Bank, Geode e JP Morgan suggerisce che Meta continua a credere nel suo potenziale a lungo termine grazie all’espansione delle sue infrastrutture e piattaforme di intelligenza artificiale.

Le recenti transazioni insider di Meta

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Negli ultimi mesi, gli insider di Meta non hanno mostrato segni di acquisto sul mercato aperto e la maggior parte dell’attività si è limitata a modeste vendite di azioni.

Il direttore legale Jennifer Newstead ha presentato tre moduli 4 tra il 15 e il 29 luglio, vendendo un totale di 1.557 azioni a prezzi compresi tra 716,10 e 723,08 dollari. Sembra che si tratti di vendite standard di azioni di compensazione piuttosto che di operazioni discrezionali.

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Anche il COO Javier Olivan ha venduto 1.034 azioni attraverso il modulo 4 depositato il 21 e il 28 luglio, con prezzi di vendita rispettivamente di 706,41 e 715 dollari. Analogamente, il membro del consiglio di amministrazione Robert Kimmitt ha venduto 465 azioni a 723,08 dollari il 15 luglio.

Nel frattempo, l’amministratore delegato Mark Zuckerberg e il direttore Peggy Alford hanno presentato diversi Form 144, ovvero avvisi di potenziali vendite future, ma non hanno venduto azioni durante il periodo.

Negli ultimi mesi non sono stati segnalati acquisti da parte di insider. Sebbene ciò sia tipico per un’azienda delle dimensioni di Meta, la mancanza di acquisti rafforza il fatto che i recenti movimenti di proprietà sono stati guidati quasi interamente da capitali istituzionali piuttosto che dalla convinzione degli insider sul mercato pubblico. Non suggerisce una preoccupazione immediata, ma riflette una posizione interna più passiva. I dirigenti non stanno uscendo in massa, ma non si sono nemmeno affacciati in modo aggressivo agli attuali livelli di prezzo.

Cosa ci dice la proprietà

La proprietà di Meta è concentrata tra i principali investitori istituzionali. Vanguard e BlackRock detengono insieme oltre il 13% della società, con Vanguard che ha leggermente ridotto la sua partecipazione nell’ultimo trimestre.

Sul fronte della gestione attiva, Norges Bank e JP Morgan hanno aumentato significativamente le loro posizioni, con Norges che ha aggiunto più di 3,6 milioni di azioni e JP Morgan che ha aggiunto 2,4 milioni. Nel frattempo, Capital World, T. Rowe Price e Capital Research hanno ridotto le loro partecipazioni.

L’attività degli insider è stata minima. Le piccole vendite del COO Javier Olivan, del CLO Jennifer Newstead e del Direttore Robert Kimmitt hanno totalizzato poco più di 3.000 azioni. L’amministratore delegato Mark Zuckerberg e l’amministratore Peggy Alford hanno presentato una richiesta di potenziali vendite future, ma non hanno venduto azioni.

Non sono stati segnalati acquisti da parte di insider. Il titolo Meta è guidato principalmente dal capitale istituzionale, con gli addetti ai lavori che mantengono una posizione neutrale.

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