
Un’associazione per delinquere specializzata nell’emissione di false polizze fideiussorie e contratti assicurativi a garanzia di appalti pubblici è stata sgominata dai finanzieri del comando provinciale di Roma, in collaborazione con i colleghi di Napoli e Caserta. L’organizzazione criminale, composta da dieci persone, era riuscita a mettere in piedi un sistema capace di frodare enti locali e società a capitale pubblico per un valore stimato in oltre 25 milioni di euro.
Le misure cautelari
Il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della procura capitolina, ha emesso un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di quattro persone: una è finita in carcere, un’altra agli arresti domiciliari e due sono sottoposte all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’inchiesta partita dal Ministero
Le indagini sono scattate dopo una denuncia presentata da funzionari del ministero delle Imprese e del Made in Italy, insospettiti da anomalie nella documentazione presentata a corredo di alcune gare pubbliche. A quel punto i militari del terzo nucleo operativo metropolitano della Guardia di Finanza hanno avviato accertamenti che hanno portato alla scoperta del sodalizio.
Gli investigatori hanno ricostruito il modus operandi: attraverso una società di mutuo soccorso e 15 società satelliti, il gruppo produceva fideiussioni e contratti assicurativi falsi da presentare come garanzia per appalti e concessioni.
Truffe in mezza Italia, anche a Foggia
Il sistema illecito è stato utilizzato per compiere oltre 50 episodi di truffa in diverse città italiane: da Roma a Napoli, da Venezia a Parma, fino a Foggia, Pescara e ad alcune località della Sicilia. In ogni caso, le false polizze venivano proposte come requisito necessario per accedere o mantenere contratti con enti locali e società pubbliche.
Il valore complessivo delle fideiussioni false supera i 25 milioni di euro, mentre gli illeciti guadagni effettivamente incassati dall’associazione criminale ammontano a circa 2,8 milioni di euro. Una somma che, come spiegato dagli inquirenti, è già stata sottoposta a sequestro nelle scorse settimane.
Le indagini continuano
L’operazione conferma l’attenzione della Guardia di Finanza sul settore delle garanzie fideiussorie, spesso terreno fertile per frodi in grado di danneggiare gravemente la pubblica amministrazione. Gli investigatori continuano a lavorare per delineare l’intero perimetro delle responsabilità e verificare se le false garanzie abbiano inciso su ulteriori procedure di appalto.
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