25 Agosto 2025
I cyberattacchi alle imprese sono cresciuti del 45,5% dal 2019


I cyberattacchi sono il nuovo incubo delle imprese. In realtà, di tutti i contesti organizzativi, con le aziende che, però, sono sempre più in difficoltà. A confermare questo trend ci pensa il report pubblicato da Confartigianato riguardante gli attacchi cyber subiti dalle imprese. Nel periodo che va dal 2019 al 2023 sono aumentati del 45,5%, a fronte di una crescita del 10% di tutti gli altri illeciti a danno delle aziende. La regione più colpita? La Toscana, dove gli attacchi sono quasi raddoppiati (+ 88,3%).

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“Dalle multinazionali alle piccole imprese”, le parole di Marco Granelli, presidente di Confartigianato, “gli hacker non risparmiano nessuno: servono norme in materia di sicurezza digitale efficaci e facilmente applicabili da tutte le dimensioni d’impresa e incentivi per sostenere gli investimenti a tutela dei dati aziendali. La digitalizzazione – sottolinea – se non adeguatamente protetta, espone le aziende a rischi sempre maggiori. Sono necessari conoscenze, strumenti pratici e risorse per difendersi. Ma soprattutto, occorre considerare la cybersicurezza un pilastro fondamentale dell’innovazione e della crescita economica”.

Come accennato, la regione più colpita in Italia è la Toscana, dove gli episodi di cybercrime contro le aziende in 4 anni sono cresciuti dell’88,3%. A seguire, il Veneto (+63,7%), le Marche (+56%), la Puglia (+54,7%), il Lazio (+53,2%), l’Emilia-Romagna (+53%), Piemonte (47%) e Lombardia (45,5%). In generale, i reati informatici rappresentano il 35,5% dei delitti contro le aziende e il 15,8% delle imprese, a fronte del 21,5% della media Ue, ha registrato almeno un incidente informatico con conseguenze come l’indisponibilità dei servizi Ict, la distruzione o la divulgazione di dati.

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Il tutto nonostante ci sia piena consapevolezza dell’urgenza di proteggersi da attacchi cibernetici. L’83,1% delle imprese, infatti, attribuisce un’importanza alta alla necessità di impostare meccanismi difensivi. Nel 2024, il 42,6% delle aziende ha investito in sicurezza informatica, anche adottando strumenti di intelligenza artificiale. Nonostante questo, soltanto il 32,2% degli imprenditori adotta almeno 7 delle 11 misure di sicurezza monitorate dall’Istat, un dato inferiore al 38,5% della media Ue.

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Cosa frena, quindi, le capacità difensive delle imprese? Come spesso accade, la mancanza di competenze. Il 22,8% delle aziende italiane segnala difficoltà a reperire personale specializzato in sicurezza informatica, contro il 12% della media europea. In particolare, le imprese faticano ad assumere i progettisti e amministratori di sistemi che comprendono i cyber security expert: nel 2024 ne servivano 6.300, ma 4.000 sono risultati difficili da trovare.



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