
I matrimoni estivi sono in pieno svolgimento e il picco autunnale si avvicina, con settembre e ottobre ‘di fuoco’ secondo The Knot. Sebbene i trend nei mesi ideali per sposarsi cambino raramente, le donne americane che si uniranno in matrimonio nel 2025 hanno profili finanziari fondamentalmente diversi rispetto alle generazioni precedenti.
Le spose di oggi sono Ceo, fondatrici di startup, creatrici e promotrici di marchi, ma anche ingegneri, medici, investitori immobiliari, scienziate e responsabili di piccole imprese. Hanno negoziato complessi pacchetti azionari, stanno facendo crescere aziende e marchi e hanno acquisito asset significativi, dal omento che ormai negli Stati Uniti le donne superano gli uomini nel conseguimento di lauree specialistiche avanzate e nell’acquisto di case unifamiliari.
Tra l’altro raccoglieranno i benefici di un “Grande Trasferimento di Ricchezza” stimato in 80.000 miliardi di dollari di beni ereditati dai genitori Baby Boomer, un’ondata che rimodellerà significativamente la nostra economia e il panorama finanziario.
Ma quando si tratta dell’istituzione del matrimonio, in molte seguono ancora le regole di un manuale obsoleto che considera poco romantiche le conversazioni trasparenti sulla pianificazione finanziaria. È ora che questa narrativa cambi. La prima esperienza legale che ogni coppia dovrebbe fare non è un testamento, ma un accordo prematrimoniale.
Il paradosso del matrimonio moderno
Ecco la scomoda verità: mentre negli usa le donne ora guadagnano più o quanto i loro partner in quasi la metà delle coppie, con questa percentuale quasi triplicata negli ultimi 50 anni, molte si sposano con una protezione finanziaria inferiore a quella che accetterebbero in una partnership commerciale. Non lanceremmo mai una startup senza accordi azionari, né entreremmo in un’azienda senza comprendere il nostro pacchetto retributivo. Perché allora qualcuna è disposto a dire “lo voglio” senza un quadro finanziario chiaro?
Il paradosso del matrimonio moderno ci ha condizionati a considerare gli accordi prematrimoniali come uno strumento di sfiducia che rappresenta una pianificazione del fallimento, piuttosto che del successo. Questa visione non è solo fondamentalmente errata, ma è anche finanziariamente pericolosa.
Dopo il divorzio, le donne subiscono un calo del reddito quasi doppio (41%) rispetto agli uomini (23%), creando un’esposizione finanziaria a lungo termine. Per imprenditrici e azioniste, la posta in gioco è ancora più significativa: il divorzio può significare perdere il controllo di un’azienda costruita da zero.
Tra i clienti della piattaforma online di contratti prematrimoniali First, circa il 50% di coloro che avviano questo tipo di patto è donna. Queste coppie comprendono che il contratto prematrimoniale è un punto di unione, non di rottura.
Le donne moderne hanno scoperto che i contratti prematrimoniali offrono qualcosa di più prezioso della protezione patrimoniale. Offrono un vantaggio strategico e un quadro ponderato per la partnership finanziaria. Insomma, il contratto prematrimoniale è visto come un piano aziendale per il futuro finanziario di un matrimonio.
Le coppie modern utilizzano i contratti prematrimoniali per affrontare i debiti dei prestiti studenteschi, proteggere le aziende di famiglia, chiarire le aspettative sull’eredità e stabilire limiti finanziari in termini di spesa e risparmio. Un’insegnante che sposa un ingegnere AI potrebbe utilizzare un accordo prematrimoniale per proteggere la pensione di uno dei due, chiarendo al contempo come gestire le stock option dell’altro. Una designer freelance potrebbe voler garantire che la propria attività creativa rimanga di proprietà separata, costruendo al contempo un patrimonio condiviso con il suo partner che è un responsabile marketing.
Un cambio di mentalità
Le donne Millennial e Gen Z si stanno avvicinando al matrimonio con una mentalità fondamentalmente diversa. Hanno visto i loro genitori affrontare divorzi difficili senza un’adeguata protezione. Hanno visto amici perdere aziende o eredità in separazioni complicate. È importante sottolineare che capiscono che amore e pianificazione finanziaria non si escludono a vicenda. Sono complementari.
Questo cambiamento è particolarmente pronunciato tra le persone con redditi elevati. Circa il 47% delle coppie di novelli sposi e fidanzati di età compresa tra 18 e 34 anni sta ora prendendo in considerazione i patti prematrimoniali.
La questione non è pianificare il peggio, ma avere abbastanza fiducia in se stessi da pianificare il propio futuro.
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*Libby Leffler is founder & CEO of First, an online prenuptial agreement platform.
FOTO: GETTY IMAGES
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