
La Regione ha messo a punto un bando per realizzare nuove strutture ricettive da quattro stelle in su o ristrutturare e ampliare quelle esistenti: vale dieci milioni di euro e resterà aperto fino al 17 ottobre. Ad annunciarlo l’assessore al Turismo Sergio Emidio Bini, che ha dichiarato che “La Regione è al fianco di chi vuole investire sul nostro territorio, con competenza e qualità”.
Il bando
Il bando è fruibile solo in alcuni comuni: sono quelli all’interno dei comprensori sciistici o che fanno parte della loro filiera, parte dell’ambito turistico montano o del polo turistico montano. Per partecipare è necessario un investimento minimo totale di quattro milioni, dei quali l’aiuto pubblico non può superare i 2,5. Le imprese che fanno richiesta, inoltre, devono essere attive al momento della presentazione della domanda o dichiarare che lo saranno entro tre mesi. Le iniziative, da avviarsi dopo la presentazione della domanda, includono costruzioni ex novo, ampliamenti, ristrutturazioni, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e attività di edilizia libera; è possibile acquistare altri terreni o edifici, macchinari, attrezzature e arredi, ma non sono coperte le spese per la manutenzione ordinaria. Il contributo, infine, raggiunge fino al 30 per cento delle spese ammissibili nei comuni montani e il 20 per cento negli altri territori.
Le località
Bini ha sottolineato come “a nulla servirebbe investire in promozione e festeggiare l’arrivo di più turisti, senza avere un adeguato sistema dell’accoglienza”. Nella scelta dei territori, quindi, si è tenuto conto “della crescita in chiave turistica dell’area montana; della nomina di Pordenone a Capitale italiana della cultura 2027; della rinnovata centralità di Udine nel panorama degli eventi sportivi; delle ricadute di lungo periodo della Capitale europea della cultura a Gorizia e nel Collio; della forte attrattività di Trieste, nominata tra le dieci destinazioni globali più di tendenza per il 2025 da Booking.com”, ha aggiunto l’assessore. Udine si aggiunge quest’anno alle zone già consolidate con le passate edizioni del bando insieme alle due città Unesco in provincia – Cividale del Friuli e Palmanova.
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