
Senza clamori, nel bel mezzo di agosto, Bending Spoons spa, primo sviluppatore europeo di app per dispositivi mobili con circa un miliardo di utenti nel mondo, fondato da Francesco Patarnello, Luca Ferrari, Matteo Danieli e Luca Querella, si è assicurato altri 500 milioni di euro di venture debt (si veda qui il post Linkedin), solo a pochi mesi di distanza da un’operazione simile da 600 milioni di dollari strutturata da un pool di finanziatori statunitensi guidato da Silver Point e Blackstone (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, a mettere a disposizione le linee di credito sono stati questa volta JP Morgan (lead left), BNP Paribas e Crédit Agricole (mandated lead arrangers e active bookrunners), Banco BPM, Bank of America, Barclays, Goldman Sachs, HSBC, Intesa Sanpaolo, Mizuho, Société Générale e Wells Fargo.
Ricordiamo che nel corso del 2024 Bending Spoons spa aveva riorganizzato la struttura societaria, costituendo Bending Spoons Operations spa, a cui aveva conferito il ramo d’azienda operativo relativo allo sviluppo e commercializzazione di app, e costituendo la controllata al 100% Bending Spoons Holdings spa a cui a sua volta aveva trasferito la sua partecipazione del 100% di Bending Spoons Operations.
Nel febbraio dello stesso anno Bending Spoons spa aveva chiuso un round di raccolta in equity da 155 milioni di dollari, che aveva portato la raccolta totale, da inizio attività nel 2013, a circa 560 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Al round avevano partecipato il nuovo investitore Durable Capital Partners e gli investitori esistenti Baillie Gifford, Cox Enterprises, NB Renaissance, NUO Capital e StarTIP (controllata da Tamburi Investment Partners). L’operazione aveva valorizzato la società circa 2,55 miliardi di dollari, post-money. Successivamente, l’ottobre scorso, la scaleup ha avviato un nuovo round, questa volta di dimensioni inferiori, dato che si parlava di 42 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ambito di questa operazione, lo scorso gennaio è entrato a far parte della compagine Highland Europe (si veda altro articolo di BeBeez).
Tutti capitali che sono serviti e serviranno a finanziare l’aggressiva campagna di m&a della scaleup. L’ultima in ordine di tempo è stata, lo scorso luglio, quella della californiana MileIQ Inc, che offre un servizio di monitoraggio automatico del chilometraggio per detrazioni e spese, rivolto sia ai lavoratori autonomi in cerca di detrazioni chilometriche sia alle grandi aziende che desiderano gestire i report di questo tipo di spese (si veda altro articolo di BeBeez). A marzo, invece, è stato siglato il closing dell’acquisizione di Brightcove, big nella distribuzione e monetizzazione di video in streaming, quotata al Nasdaq, per circa 233 milioni di dollari in contanti (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione era stata già annunciata nel novembre 2024 (si veda altro articolo di BeBeez). E sempre a marzo era stata annunciata l’acquisizione di komoot, piattaforma tedesca di pianificazione di percorsi dedicata agli amanti dell’avventura e agli appassionati di attività outdoor, che si rivolge ad una platea internazionale e vanta 45 milioni di utenti. In precedenza, a luglio 2024, Bending Spoons aveva rilevato WeTransfer e Issuu; ad aprile Hopin/StreamYard Top Corp, piattaforma per video via Web; a gennaio 2024 Meetup e le attività digitali di Mosaic Group.
Bending Spoons ha chiuso il bilancio 2024 con 622 milioni di euro di ricavi, un ebitda rettificato di ben 315 milioni e un debito finanziario netto di 612 milioni (si veda qui i’ultima presentazione agli investitori di Tamburi Investment Partners)
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