Le imprese statali cinesi dovrebbero approfondire il sostegno industriale al Tibet, incrementando gli investimenti nelle infrastrutture e lo sviluppo locale. Lo ha dichiarato martedì la Commissione per la supervisione dei beni statali della Cina in un comunicato ufficiale.
L’ente responsabile della gestione degli asset statali ha sottolineato la necessità di adottare misure più mirate, tra cui lo sviluppo di settori industriali vantaggiosi che rispondano alle specificità locali del Tibet, una regione caratterizzata da montagne e clima arido nel sud-ovest della Cina, al confine con India, Nepal, Bhutan e Myanmar.
La commissione ha inoltre sollecitato la realizzazione di progetti di grande portata, come quello che diventerà il più grande impianto idroelettrico del mondo, situato nel tratto inferiore del fiume Yarlung Zangbo, e la costruzione di una ferrovia che collegherà il Tibet al Sichuan. È stato inoltre incoraggiato un maggiore impegno finanziario da parte delle aziende statali per migliorare le condizioni di vita della popolazione locale.
Queste direttive arrivano a pochi giorni dalla visita del presidente Xi Jinping in Tibet, avvenuta in occasione del 60° anniversario della fondazione della regione autonoma da parte di Pechino. Le celebrazioni, svoltasi la scorsa settimana nella capitale Lhasa, hanno visto sfilare canti, danze e cartelloni che invitavano tutti a seguire la leadership del Partito Comunista.
Il regolatore ha inoltre posto l’accento sull’assistenza all’occupazione, in particolare per i laureati, e su un ulteriore rafforzamento dell’unità nazionale in Tibet.
“Attraverso la realizzazione di progetti, la cooperazione industriale e lo scambio culturale, dobbiamo contribuire in modo più efficace alla stabilità e alla sicurezza delle zone di confine”, si legge nella nota.
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