28 Agosto 2025
Dove si sposterà il baricentro della credit industry italiana? – CREDIT VILLAGE


Un settore in profonda trasformazione negli ultimi dieci anni, la credit industry italiana ha saputo evolversi per gestire una massa critica di crediti che altrimenti sarebbe rimasta un peso. Grazie a soluzioni innovative, sia normative che operative, ha trasformato questi flussi in valore economico e sociale.

In questo contesto dinamico, la distribuzione territoriale dei player del settore rispecchia equilibri storici, strategici e opportunità di mercato. Anche la geografia delle pratiche e degli importi affidati è legata alle disuguaglianze territoriali del Paese, dando conto di aree più dinamiche e altre più fragili.

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Dove si trovano le aziende della credit industry

Secondo il XV Rapporto Annuale UNIREC (dati 2024), la Lombardia è il fulcro dell’industria: raccoglie il 28% delle imprese associate, con 53 aziende, seguita dal Lazio con il 24% e 45 associate. La Campania si posiziona terza, con il 13%, seguita da Piemonte (10%) e da Veneto ed Emilia‑Romagna con il 9% ciascuna.

Da dove provengono i crediti affidati

Sempre dal XV Rapporto UNIREC emerge che, nel 2024, per quanto riguarda i mandati in Conto Terzi (C/III), la Lombardia concentra il 16% degli importi affidati e il 12% delle pratiche, seguita dalla Campania con l’11% delle pratiche e il 9% degli importi, e dal Lazio con il 10% delle pratiche e l’11% degli importi.
Si attestano poi la Sicilia e l’Emilia-Romagna, entrambe con il 9% e il 7% rispettivamente in termini di importi e pratiche.
Nelle regioni meridionali, in particolare Sicilia e Campania, si registrano anche significativi miglioramenti nelle performance di recupero, con aumenti rispettivi rispetto all’anno precedente.

Il futuro vedrà mutare la geografia della credit industry italiana?

Se la concentrazione attuale di sedi e affidamenti in Lombardia e Lazio è spiegabile con la presenza di grandi centri finanziari, istituzioni, e un’infrastruttura consolidata, non è detto che questa geografia resti immutata. L’aumento del costo della vita nelle città metropolitane come Milano e Roma, unito alla crescente digitalizzazione dei processi e alla diffusione del lavoro da remoto, potrebbe nel tempo favorire una decentrazione delle funzioni operative verso aree meno costose e più vivibili.
In un’industria sempre più attenta all’efficienza dei costi e alla qualità del lavoro, la geolocalizzazione del settore potrebbe diventare uno dei temi chiave dei prossimi anni.

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