27 Agosto 2025
Giorgia Meloni al Meeting di Rimini bacchetta l’Europa e parla di Gaza


Giorgia Meloni è tornata al Meeting per l’amicizia fra i popoli organizzato da Comunione e Liberazione a Rimini, ma questa volta da presidente del Consiglio. L’ultima partecipazione risaliva al 2022, in piena campagna elettorale come leader di Fratelli d’Italia. A distanza di tre anni, lo scenario è completamente diverso: al centro del suo intervento non più la sfida per il Governo ma i dossier internazionali più delicati e le prossime misure economiche.

A introdurla è stato il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz, richiamando il tema di quest’anno, ispirato a T.S. Eliot:

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi.

Un’immagine che Meloni ha scelto come filo conduttore del suo discorso, per indicare la necessità di metodi politici diversi e più concreti.

I “mattoni nuovi” per l’Italia

Meloni ha aperto con un ringraziamento ai volontari del Meeting di Rimini, sottolineando come

in Italia le migliori intenzioni siano spesso frenate da preconcetti ideologici e meccanismi arretrati.

Il Governo, ha spiegato, ha scelto il campo del reale e rivendica la missione di riportare l’Italia al posto che le spetta sulla scena internazionale.

L’Italia è oggi considerata un modello di stabilità e serietà di governo (…). Gli investitori ci vedono come un Paese sicuro, i nostri tassi sono in linea con quelli francesi e siamo primi in Europa nell’attuazione del Pnrr.

Le crisi internazionali: Ucraina e Gaza

Un’ampia parte del discorso è stata dedicata alla politica estera.

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Sull’Ucraina, Meloni ha sottolineato come i negoziati in corso (con l’incontro tra Putin e Zelensky come ultimo obiettivo) siano resi possibili sia dall’iniziativa americana sia dalla resistenza di Kiev, sostenuta da Europa e Italia. Ha parlato di una pace giusta ispirata all’articolo 5 della Nato.

Sulla crisi in Medio Oriente, la premier ha ribadito il diritto di Israele alla difesa dopo gli eventi del 7 ottobre 2023, ma ha anche denunciato che la reazione è andata

oltre il principio di proporzionalità.

Ha parlato di vittime civili, comunità cristiane colpite e giornalisti uccisi. Ha chiesto a Israele di fermare l’occupazione militare a Gaza e l’espansione degli insediamenti, ricordando l’impegno italiano nei corridoi umanitari e nei soccorsi ai feriti.

Il Piano Mattei e la sfida migratoria

Meloni ha poi rivendicato i risultati del Piano Mattei per l’Africa, pensato non come sfruttamento delle risorse ma come cooperazione:

Vogliamo che l’Africa prosperi insieme a noi.

Il piano prevede investimenti, grandi progetti e formazione, con l’obiettivo anche di affrontare le cause alla radice dell’immigrazione irregolare.

Sul tema migratorio, la premier ha ribadito la linea dura:

Non esiste giudice o burocrate che possa impedirci di governare questo fenomeno. Respingeremo al mittente chi vuole bloccare le nostre scelte.

Un chiaro riferimento anche agli accordi sui Cpr in Albania e alle polemiche legate alla magistratura.

Europa, competitività e demografia

Riprendendo le parole di Mario Draghi, Meloni ha parlato del rischio di irrilevanza geopolitica dell’Unione europea se non saprà cambiare passo.

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Serve un’Europa del realismo, meno burocrazia, più sostegno alle imprese, investimenti nelle filiere strategiche e una politica capace di affrontare il problema demografico.

Ha avvertito:

Se non ci poniamo il problema della natalità, tra pochi decenni non ci sarà più una civiltà europea da difendere.

In questa direzione si inserisce anche l’annuncio di un piano casa a prezzi calmierati per giovani coppie, in collaborazione con il vicepremier Matteo Salvini.

Le priorità della Manovra e le riforme interne

Sul fronte economico, la premier ha ricordato l’avvio della riforma dell’Irpef e ha promesso maggiore attenzione al ceto medio. Tra gli obiettivi, l’abbassamento strutturale del costo dell’energia e un rafforzamento del sostegno alle imprese.

Meloni ha inoltre difeso la linea contro i sussidi generalizzati:

Per troppo tempo si è confuso il diritto al lavoro con il diritto a un reddito. I sussidi come il Reddito di cittadinanza atrofizzano le persone e deresponsabilizzano la società.

Infine, ha rilanciato le grandi riforme istituzionali: premierato, autonomia differenziata, poteri speciali a Roma Capitale e riforma della giustizia. Quest’ultima – ha sottolineato – dovrà liberare il sistema dalle correnti della magistratura che condizionerebbero le scelte politiche.

Un’Italia modello, un’Europa da ricostruire

Il filo rosso del discorso è stato quello dei mattoni nuovi: costruire politiche pragmatiche per affrontare le crisi internazionali, sostenere la famiglia e le imprese, ridare centralità all’Italia e all’Europa.

Un’Europa meno ideologica e più concreta, capace di fare meno e meglio: questa è la sfida – ha concluso –. Solo così potremo garantire sicurezza, libertà politica e uno sviluppo a misura d’uomo.





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