
Impresa e lavoro, natalità e famiglie: “saranno questi gli indirizzi anche in questa manovra di Bilancio, in continuità e coerenza con la politica strategica di questo governo”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in un’intervista al “Quotidiano Nazionale”. Un esecutivo – ha sottolineato – che “ha già conseguito risultati significativi: sulla finanza pubblica, con la riduzione dello spread e la riduzione del deficit; sul piano sociale, con la crescita degli occupati, l’aumento delle retribuzioni e del potere d’acquisto delle famiglie; su quello produttivo, con maggiori investimenti esteri e la scalata dell’export. Questo quadro ci consente maggiori margini di manovra, nella consapevolezza che siamo sulla strada giusta, ma per capire come utilizzare al meglio le risorse nazionali sarà necessario attendere la revisione del Pnrr, che si sovrappone al percorso della legge di Bilancio”.
Sul fronte degli incentivi alle imprese “è nostra intenzione dare continuità agli incentivi per l’innovazione, fattore indispensabile per garantire la competitività delle nostre imprese. Stiamo ipotizzando una misura unica che metta a sistema Transizione 4.0 e 5.0 con la possibilità, se si ricorre a risorse nazionali, di introdurre procedure più semplici e immediate. In parallelo al riordino degli incentivi in fase di finalizzazione, che porterà già dal prossimo anno a una razionalizzazione delle agevolazioni, rifinanzieremo sia i Contratti di sviluppo sia gli Accordi per l’innovazione, puntando laddove possibile anche alla riconversione delle imprese dei settori in crisi”, ha spiegato Urso. Per quanto riguarda l’accordo sui dazi, “si continua a lavorare per i vini e per altri prodotti alimentari che, allo stato attuale, sono ancora penalizzati e su cui non intendiamo mollare, consapevoli di quanto importante sia il mercato americano per questo comparto del Made in Italy. Per quanto riguarda invece l’acciaio, il mercato americano rappresenta appena l’1 per cento della nostra produzione e, peraltro, esportiamo solo acciai speciali che loro non producono. In questo settore strategico dobbiamo però difenderci dai produttori asiatici, che dirigeranno la loro sovrapproduzione sul mercato europeo. Per questo abbiamo proposto la revisione del Cbam e un ‘non paper’, sulla siderurgia, con misure di salvaguardia dalla concorrenza sleale. Le nostre posizioni sono al centro del dibattito europeo”.
Su automotive e Green deal, la Commissione europea “ha accolto due nostre richieste: la rimozione delle super multe miliardarie, che avrebbero favorito i competitor cinesi e americani, e l’anticipo della revisione del regolamento sulla CO2, per rimuovere l’ideologia dell’elettrico. Il confronto è in atto, ma vi sono ancora troppe resistenze”, ha precisato il ministro, che si è poi soffermato sul dossier dell’ex Ilva: “Anche nelle scorse ore ho avuto un confronto in merito, per illustrare le potenzialità dell’investimento a uno dei più grandi attori globali. È una sfida difficile, ma possibile. Serve il concorso di tutti per creare un clima positivo. Il 2 settembre sarò a Genova. In quei giorni si concluderà il tavolo tecnico sull’ipotesi di realizzare a Gioia Tauro il Polo del Dri. Poi riprenderemo i lavori del Tavolo Taranto per l’accordo di programma interistituzionale sul piano di piena decarbonizzazione. Se Taranto non darà il consenso alla nave rigassificatrice, dovremo prenderne atto e valutare insieme come gestire l’impatto occupazionale sul territorio. Il percorso è difficile, ma noi non molliamo, perché la siderurgia è a fondamento dell’industria”.
Leggi anche altre notizie su Nova News
Clicca qui e ricevi gli aggiornamenti su WhatsApp
Seguici sui canali social di Nova News su Twitter, LinkedIn, Instagram, Telegram
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link