
In arrivo il bonus elettrodomestici, con uno sconto in fattura (una tantum) fino a 200 euro. Il ministro del Mimit, Adolfo Urso, ha dato il via libera di fatto al decreto attuativo che sblocca il contributo previsto dalla scorsa legge di Bilancio, recependo diverse modifiche chieste dal ministero dell’Economia. A giorni, quindi, dopo l’ultimo ok formale del Tesoro e l’ultima firma del ministro Giancarlo Giorgetti, il decreto sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. A quel punto la società PagoPa impiegherà circa due-tre settimane per predisporre la piattaforma dove richiedere il voucher, che dovrebbe essere effettivamente disponibile da inizio ottobre per essere presentato dai clienti ai venditori. Ma attenzione: con il bonus si potranno acquistare solo i cosiddetti “grandi elettrodomestici”, ossia frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, forni. E solo se prodotti in Europa. Non si potranno invece comprare phon, frullatori o simili. E per usare il voucher ci sarà tempo solo fino al 31 dicembre di quest’anno, con i bonus che potrebbero andar a ruba in poche ore, visto che a disposizione ci sono solo 48 milioni di euro. Potranno coprire al massimo 480mila acquisti.
LA CLASSE ENERGETICA
L’incentivo all’acquisto di elettrodomestici consiste infatti in uno sconto del 30% sul prezzo e fino a un massimo di 100 euro (che salgono a 200 euro se l’Isee del richiedente non supera i 25mila euro). Gli elettrodomestici non dovranno necessariamente essere di classe almeno pari a B, come prevedeva la norma della Manovra, poi corretta col decreto Bollette per evitare che l’agevolazione andasse a prodotti fatti in gran parte all’estero. Rimane però l’obbligo di smaltimento di un altro elettrodomestico di classe energetica inferiore (e quindi più inquinante) rispetto a quello acquistato. Il bonus, come detto, funzionerà come uno sconto in fattura che il venditore applicherà al cliente in possesso del relativo voucher chiesto e ottenuto sulla piattaforma predisposta dalla società PagoPa.
La piattaforma incrocerà le diverse banche dati per verificare, per esempio, l’Isee di chi chiede il bonus con il tetto di 200 euro. Si dovrebbe poi ottenere il voucher anche utilizzando l’app Io, dedicata ai rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Il venditore recupererà poi lo sconto tramite credito d’imposta, fruibile solo in compensazione.
La Manovra 2025 prevedeva di far partire il contributo dallo scorso marzo. La legge di Bilancio, infatti, assegnava due mesi per l’emanazione del decreto attuativo. Il bonus, invece, finora è rimasto congelato: prima a causa delle modifiche alla norma decise dal governo col decreto legge Bollette di aprile e poi per il lavoro di messa a punto del decreto Mimit-Mef.
IN MANOVRA
Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, con la prossima Manovra vorrebbe però rendere il contributo strutturale. «Spero di poter trasformare il bonus da una tantum in perenne, ogni anno» ha spiegato. La misura era stata finanziata con un fondo complessivo di 50 milioni, anche se i costi di gestione hanno ridotto la cifra effettiva a circa 48 milioni. L’idea è di confermare una dotazione simile per i prossimi anni. «Il bonus – ha aggiunto il ministro – deve aiutare il settore alla riconversione industriale verso l’alta gamma e i prodotti più sostenibili. Che diventano poi più appetibili sul mercato estero se hanno il marchio made in Italy».
Il bonus elettrodomestici non va confuso con l’altro contributo disponibile, il “bonus mobili ed elettrodomestici”, che consiste in una detrazione Irpef pari al 50% della spesa sostenuta, da chiedere al momento della dichiarazione dei redditi per gli acquisti anche di elettrodomestici. La detrazione, che vale per prodotti destinati a un immobile in fase di ristrutturazione, viene ripartita in dieci quote annuali per un massimo di spesa che quest’anno è sceso a 5mila euro. Il sostegno è previsto per l’acquisto di elettrodomestici almeno di classe A per i forni, di classe E per le lavatrici, le asciugatrici e le lavastoviglie e di classe F per i frigoriferi e i congelatori.
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