
Il tessuto imprenditoriale italiano affronta una sfida cruciale: solo il 30% delle imprese familiari sopravvive al primo passaggio generazionale, mentre appena il 13% arriva alla terza generazione. Questi dati assumono particolare rilevanza considerando che il family business rappresenta il 90% del tessuto produttivo italiano e impiega il 75% dei lavoratori. Eppure, esistono storie che sfidano queste statistiche negative, dimostrando come una crisi familiare possa trasformarsi in un’opportunità di crescita e innovazione.
La storia di Amedeo e Roberta Conte e della loro azienda di noleggio con conducente a Napoli rappresenta un esempio virtuoso di come il passaggio generazionale, anche quando avviene in circostanze drammatiche, possa generare risultati straordinari.
L’azienda, nata dall’intuizione del padre Raffaele che aveva abbandonato le salumerie per dedicarsi al settore dei trasporti, contava 14 veicoli al momento del passaggio di consegne. Oggi, dopo 15 anni di gestione della nuova generazione, la flotta è cresciuta fino a 50 veicoli, due barche e due ristoranti, con un organico di 170 persone tra autisti, accompagnatrici e personale amministrativo.
Il passaggio generazionale è avvenuto in un momento particolarmente difficile per la famiglia Conte, quando la madre si è ammalata gravemente. ‘Mio padre lascia a me e mia sorella Roberta. Da quel momento in poi ho iniziato ad acquisire tutte le nozioni dalle persone che si erano formate vicino a mio padre’.
La trasformazione dell’azienda ha seguito due direttrici principali: la digitalizzazione dei processi e l’attenzione alle risorse umane. ‘Ho digitalizzato tutto quello che si poteva digitalizzare, dai contatti logistici al gestionale, alle mail professionali’, afferma Amedeo. Questa modernizzazione ha permesso all’azienda di strutturarsi in reparti specializzati e di offrire un servizio integrato che spazia dal noleggio con conducente alla ristorazione, dalla nautica agli accompagnamenti turistici.
Particolarmente significativa è stata la scelta di investire nella sostenibilità ambientale. L’azienda napoletana è oggi tra le pochissime in Italia a possedere una flotta di veicoli completamente elettrici, con tre mezzi già operativi e altri tre in arrivo. ‘Stiamo provando a fare tutto a nostre spese, perché non ci sono incentivi statali alla transizione ecologica’, sottolinea Roberta. ‘A brevissimo avremo una sede a impatto zero, producendo noi l’energia per le macchine elettriche e per gli uffici grazie ai pannelli fotovoltaici’.
Questa scelta si inserisce in un contesto di mercato in forte evoluzione. Nel 2023, sono stati stipulati 710 mila contratti di noleggio a lungo termine in Italia, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, le vendite di veicoli elettrici nell’UE sono aumentate del 37% nel 2023, raggiungendo 1,5 milioni di unità, segnalando una chiara tendenza verso la mobilità sostenibile.
La filosofia aziendale dei Conte si distingue per l’attenzione particolare rivolta ai dipendenti. Durante la pandemia, l’azienda ha sostenuto perdite di 350 mila euro per non licenziare nessuno e per integrare le casse integrazioni. ‘Dissi che non avrei licenziato nessuno e che avremmo studiato un piano per non fallire ma per dare sostegno a tutti i dipendenti’, ricorda l’imprenditore. ‘Questo ci ha consacrato come azienda dove poter investire’.
La strategia di mantenere il personale anche durante i mesi di bassa stagione rappresenta una scelta controcorrente nel settore turistico. ‘Fornire lavoro 12 mesi quando se ne lavorano sette è un miracolo’, afferma Amedeo.
Nonostante le sfide, l’azienda rappresenta oggi un modello di integrazione verticale unico nel panorama italiano. ‘Se un cliente viene da me e dice che vuole barca, ristorante e visita a Pompei, io gli fornisco tutto direttamente senza dover aspettare risposte da terzi’.
La storia della famiglia Conte oggi dimostra come il passaggio generazionale, quando supportato da solide basi valoriali e da una visione innovativa, possa trasformare una piccola realtà locale in un’azienda leader nel settore. Il dato che solo il 18% delle aziende familiari ha pianificato un processo di transizione generazionale rende ancora più significativo questo caso di successo, che potrebbe servire da modello per altre realtà imprenditoriali italiane.
L’evoluzione dell’azienda napoletana si inserisce inoltre nel trend di accelerazione dei passaggi generazionali registrato dal 2020, quando si è passati dall’1,5% annuo del periodo 2013-2019 al 2,1% annuo nel triennio 2020-2022, segnalando una nuova fase di rinnovamento del tessuto imprenditoriale italiano.
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