
Una riforma strategica per crescita, export e sicurezza cibernetica
Si è svolta a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri del 28 agosto 2025. In conferenza stampa, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha presentato i provvedimenti approvati, con particolare attenzione alla riforma del Ministero degli Esteri.
Perché una riforma del Ministero degli Esteri
Il nuovo assetto nasce dall’esigenza di rafforzare il ruolo dell’Italia in un contesto globale caratterizzato da forte competizione economica e da sfide tecnologiche senza precedenti. Il commercio internazionale, che oggi incide per oltre il 30% sul PIL italiano, è al centro delle strategie del Governo con l’obiettivo di raggiungere 700 miliardi di export entro il 2027.
La riforma introduce un modello “bicapite”, con una struttura politica e una economica, per sostenere meglio le imprese italiane all’estero e garantire maggiore coordinamento tra diplomazia e sviluppo economico.
I pilastri della riforma
Secondo Tajani, i punti fondamentali del nuovo assetto sono:
- Crescita ed Export: istituzione di una Direzione Generale della Crescita, che fungerà da riferimento per le imprese, suddivisa per settori (compreso quello sportivo).
- Sicurezza cibernetica: una nuova Direzione Generale per la sicurezza e l’intelligenza artificiale, con focus su cyber defence di ministeri e ambasciate e sul contrasto alla disinformazione.
- Servizi ai cittadini e alle imprese: potenziamento della rete consolare, dei servizi digitali come “Viaggiare Sicuri” e delle scuole italiane all’estero.
- Semplificazione amministrativa: creazione di un’unità dedicata alla riduzione della burocrazia e allo snellimento delle procedure.
Innovazioni chiave: cyber, AI e semplificazione
Un elemento centrale della riforma è l’introduzione di una sala cyber e di unità specializzate nella sicurezza informatica. Queste saranno composte anche da esperti provenienti dal Ministero della Difesa, con l’obiettivo di rafforzare la resilienza del sistema Italia contro attacchi cibernetici sempre più sofisticati.
Parallelamente, per la prima volta viene creata un’unità interna dedicata esclusivamente alla semplificazione, con il compito di presentare periodicamente nuove proposte per migliorare l’efficienza dei servizi.
Opportunità per giovani e nuove professionalità
Tra le novità più significative c’è l’apertura del concorso diplomatico a tutti i corsi di laurea, e non più soltanto a giurisprudenza, economia e scienze politiche. Questo permetterà a profili provenienti da discipline come fisica, medicina, ingegneria e informatica di intraprendere la carriera diplomatica, arricchendo la diplomazia italiana di competenze trasversali.
Inoltre, sono previsti nuovi concorsi per assumere professionisti con specializzazioni in cyber security, commercio internazionale, architettura e ingegneria.
Servizi consolari e numeri in crescita
Nel solo 2025, la sala operativa del Ministero ha gestito oltre 12.000 contatti, mentre il portale Viaggiare Sicuri ha registrato 2,6 milioni di visualizzazioni e 440.000 iscrizioni al servizio “Dove siamo nel mondo”. Crescono anche i download dell’app dedicata, che hanno superato le 160.000 installazioni.
Politica estera e posizione sull’Ucraina
Oltre alla riforma del Ministero, il Consiglio dei Ministri ha affrontato anche il tema della guerra in Ucraina. Tajani ha ribadito che l’Italia non invierà truppe sul terreno, ma sostiene un modello di garanzia simile all’Articolo 5 della NATO, con accordi di mutua assistenza tra Stati Uniti, Paesi europei e Ucraina.
Sul fronte umanitario, l’Italia si è dichiarata disponibile a contribuire alle operazioni di sminamento di aree civili e marittime, sia tramite società private che con unità civili e militari, per proteggere la popolazione e garantire la sicurezza delle rotte commerciali.
Una riforma “a costo zero”
Uno degli aspetti più sottolineati dal Ministro Tajani è che l’intera riforma del Ministero degli Esteri avverrà a costo zero per lo Stato. L’obiettivo è coniugare innovazione, efficienza e sostegno alle imprese italiane senza gravare sulla spesa pubblica.
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