
La Corte dei Conti: decima sulle 11 regioni più sviluppate
Nel confronto con le undici regioni italiane più sviluppate sulla base dei dati Igrue (Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione Europea), la Lombardia per il nuovo Fondo sociale europeo (Fse) si colloca al decimo posto per capacità di impegno, mantenendo il sesto posto per capacità di spesa; per il nuovo Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) si colloca quinta per capacità di impegno e seconda per capacità di spesa.
Lo osserva la Corte dei Conti, sezione Lombardia, nell’ultimo giudizio di parificazione del bilancio della Regione Lombardia. Nel rapporto la Corte dei Conti osserva che sui fondi strutturali europei, sia per il vecchio ciclo sia per il nuovo, i dati resi alla Commissione europea non coincidono con quelli del bilancio regionale.
Le discrepanze compromettono la valutazione dell’effettiva capacità di impiego delle risorse. La politica di coesione comunitaria (definita dal trattato sul funzionamento dell’Unione Europea) rappresenta quella parte delle politiche pubbliche per lo sviluppo socioeconomico alla quale è affidata la peculiare missione di concorrere al riequilibrio economico sociale ed alla competitività di specifici territori, di qui la definizione di politica regionale o territoriale.
Il Fondo sociale europeo finanzia interventi in ambito di istruzione, formazione lavoro, politiche territoriali di contrasto alle situazioni di marginalità e vulnerabilità sociale di persone e famiglie. Per la Lombardia, comprensivo delle quote di cofinanziamento nazionali e regionali, tale fondo vale un miliardo e mezzo di euro. Il Fondo europeo di sviluppo regionale — che finanzia politiche finalizzate alla ripresa economica e alla competitività delle imprese — per la Lombardia vale circa due miliardi di euro.
Le risorse europee della Regione per l’esercizio 2024 vedono la sovrapposizione di due cicli di Fondi strutturali europei, il vecchio (2014-20) in fase di chiusura e di rendicontazione, il nuovo (2021-27) con attività ormai avviate.
In tale quadro la Corte dei Conti osserva che si rilevano impegni rendicontati alla Comunità Europea superiori di 105 milioni rispetto agli impegni contabili registrati nel bilancio regionale. Questo accade in quanto la nozione di impegno e di spesa in sede di rendicontazione comunitaria differisce rispetto alla definizione contabile applicata al bilancio regionale.
La conciliazione tra i due importi avverrà, secondo la Regione, solo in fase di chiusura dei programmi. Fatto questo inciso, la Corte dei Conti osserva che tale incoerenza consente di verificare l’impiego dei fondi europei se non attraverso i dati certificati al 31 dicembre 2024 dall’Igrue.
«Tali dati — si legge nella relazione — mostrano che la Lombardia, nel confronto tra le 11 regioni più sviluppate, è scesa dall’ottavo al decimo posto per capacità di impegno, mantenendo il sesto posto per capacità di spesa».
Per il Fesr (nuovo ciclo) gli impegni totali risultano essere il 38 per cento della dotazione totale (in miglioramento rispetto al 14,6 per cento del 2023), con una percentuale dei pagamenti pari al 13 per cento. Anche per il Fesr si confermano significative discrasie tra le due contabilità, con impegni rendicontati alla Comunità Europea superiori di 445 milioni, e pagamenti inferiori di 23 milioni rispetto ai dati contabili regionali.
«Dai dati Igrue al 31 dicembre 2024 — osserva la Corte dei Conti —, nel confronto tra le 11 regioni più sviluppate, la Regione risulta quinta per capacità di impegno e seconda per capacità di spesa». Di qui anche la raccomandazione a un attento monitoraggio sullo stato di attuazione del programma, anche al fine di identificare i fattori che impediscono il corretto raggiungimento degli obiettivi prefissati, «tenendo altresì conto del peggioramento della posizione dell’ente rispetto alle undici regioni più sviluppate».
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