
Nella prossima manovra Finanziaria potrebbe essere contenuta la detrazione del 19% sulla spesa sostenuta dalle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici. È la misura allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi, che stanno procedendo con le simulazioni in vista dell’avvio della sessione di bilancio. L’idea sarebbe quella di fissare un’aliquota della detrazione fiscale in linea con quella in vigore per altre spese relative all’istruzione, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. Di fatto si allargherebbe il perimetro di quelle detraibili al 19% e che attualmente include le tasse di iscrizione e frequenza, le gite, lo scuolabus, la mensa e i contributi per i corsi e i laboratori di lingue, teatro e musica organizzati dagli istituti. Nell’elenco non ci sono, invece, le spese per l’acquisto di libri di testo, zaini, astucci e materiali di cancelleria.
Il valore della nuova detrazione dipenderà dalle risorse disponibili e quindi potrebbe essere valutato un tetto legato alle disponibilità familiari, quindi all’Isee. Non sarebbe l’unico paletto: lo sconto fiscale potrebbe avere anche un limite massimo: l’ipotesi sarebbe quella di portare a circa 1.000 euro la soglia delle spese detraibili per i diversi capitoli scolastici con un beneficio che sarebbe quindi pari a 190 euro per figlio.
Della possibilità di inserire la detrazione della spesa dei libri scolastici aveva parlato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, rispondendo a un’interrogazione alla Camera. «Bisogna supportare le famiglie, ritengo opportuno valutare misure di ulteriore sostegno», aveva detto nell’occasione il Ministro.
La detrazione delle spese per i libri scolastici è la priorità dell’Associazione italiana editori (Aie), che diffonde i dati aggiornati della spesa media sostenuta dalle famiglie. Per la scuola secondaria di primo grado, la spesa media, nel 2025, è stata pari a 190 euro l’anno, cifra salita a 279 euro per i licei, a 241 per gli istituti tecnici e scesa a 167 per gli istituti professionali. Rispetto al 2024, la spesa sostenuta dalle famiglie per l’acquisto dei libri di testo è aumentata dell’1,7% per la scuola media e dell’1,8% per le superiori. «Sono incrementi in linea con l’inflazione (1,7% a luglio)», si legge in una nota dell’Aie. Che ricorda, inoltre, che l’inflazione cumulata nel periodo maggio 2021 – maggio 2024 è stata pari al 14,7%, mentre i prezzi dei libri di testo dal 2021 al 2024 sono cresciuti del 7,5% per la scuola secondaria di primo grado e dell’8,2% per la scuola secondaria di secondo grado, ovvero la metà dell’inflazione.
«L’incremento dei prezzi dei libri di testo è ben lungi dall’aver recuperato l’incremento inflattivo – spiega il presidente del gruppo educativo di Aie, Giorgio Riva –. Le imprese non possono farsi carico da sole di garantire il diritto allo studio per tutti gli studenti italiani ed è pertanto necessario un intervento pubblico lungo due direttive: la detrazione delle spese per l’acquisto a favore di tutte le famiglie, come già c’è per le spese per la salute, lo sport e gli animali da compagnia e una maggiore razionalizzazione ed efficienza del processo di distribuzione degli aiuti alle famiglie in povertà assoluta, fondi che devono arrivare ai beneficiari e farlo in tempi brevi».
Favorevole all’ipotesi di detrazione fiscale è il Forum delle Associazioni familiari. «Sostenere concretamente le famiglie in un momento in cui il costo dell’istruzione rischia di trasformarsi in un ostacolo all’accesso allo studio, e in un moltiplicatore degli abbandoni scolastici, è una questione di giustizia ma anche una scelta di investimento sul futuro», sottolinea Adriano Bordignon, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
In attesa di capire se le nuove misure vedranno la luce, c’è chi si muove in autonomia per sostenere le famiglie alle prese con il caro-libri. È il caso della Farmalabor, azienda leader nel settore farmaceutico di Canosa di Puglia, in provincia di Bari, che ha deciso di inserire in busta paga un aumento proprio per coprire la spesa per i libri scolastici. La decisione ha suscitato la positiva reazione del ministro Valditara, che ha scritto una lettera per complimentarsi con l’imprenditore, Sergio Fontana, che è anche presidente di Confindustria Puglia. Si tratta, scrive Valditara di «un esempio prezioso di politiche aziendali lungimiranti e solidali, capaci di rafforzare il legame tra scuola e società, tra formazione e tessuto produttivo, tra cultura del lavoro e solidarietà».
Il contributo è dedicato alla memoria di un giovane migrante, originario del Mali, morto durante una delle traversate della speranza nel mare Mediterraneo il 18 aprile 2015. Nella sua tasca, cucita con cura, venne ritrovata una pagella, segno del sogno – mai realizzato – di continuare a studiare.
«Quel simbolo universale di speranza e dignità è diventato la fonte d’ispirazione per un’iniziativa che lega solidarietà, memoria e futuro», spiega Fontana.
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