1 Settembre 2025
Tim, spunta Blackrock con il 5%: i fondi riscoprono la società di tlc


di
Andrea Rinaldi

Il ritorno del fondo Usa dopo le vicende Telefonica e la guerra Elliott-Vivendi. L’appeal del gruppo guidato da Labriola dopo il no alle nozze di Iliad

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Per una porta che si chiude, può aprirsi un portone. La chiusura di Iliad a qualsiasi opzione di aggregazione con Tim — annunciata in conference call giovedì dal ceo Thomas Reynaud — non sembra aver tolto appeal all’ex monopolista di Stato. Ieri infatti, da comunicazione Consob, nel capitale del gruppo italiano è spuntato BlackRock con una quota che potenzialmente supera il 5%.

Secondo quanto si apprende in ambienti finanziari il fondo americano ha una partecipazione azionaria del 3,585% a cui si aggiunge una partecipazione potenziale dell’1,1% e altre posizioni lunghe per lo 0,414%.




















































I corridoi di Tim non sono una novità per il gigante Usa del risparmio, che era già titolare di più del 7% nel 2013 ai tempi di Telefonica e di un 5,027% nel 2018, durante lo scontro tra i francesi di Vivendi e del fondo Elliott di Paul Singer, salvo poi ridurre la propria quota e prendere posizioni corte l’anno scorso prima dell’assemblea dei soci per il rinnovo del board.

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BlackRock ha concretizzato la sua nuova posizione il 26 agosto, data che spiega il rally del titolo ai primi del mese, passato dai 0,40 euro del 4 agosto agli 0,47 euro del 19 agosto. Il fondo americano è presente in molte blue chip tricolori, come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Prysmian, Terna, Enel, sempre con il numero magico del 5%. E i rapporti con il governo sono talmente buoni che vanno al di là della consuetudine: basti pensare all’incontro la premier Giorgia Meloni e l’ad e presidente Larry Fink per ritagliare un ruolo chiave negli investimenti nel nostro Paese (BlackRock ha un patrimonio di 11.500 miliardi di dollari).

Per cui secondo molti analisti l’ingresso in Tim è un bel segnale, spia del ritrovato fascino della società guidata da Pietro Labriola, ritenuta più «investibile», adatta a fondi long only che cercano aziende dal percorso meno complicato e più lineare. E Tim oggi può contare su un socio di maggioranza solido come Poste Italiane, che a marzo si è portata al 24,81%, e su una buona execution di piano. Anche la cessione della rete a Kkr con il relativo abbattimento del debito da 21,5 a 7,5 miliardi hanno contribuito a farle cambiare pelle. Infine devono aver allettato i numeri promessi dal ceo come i 500 milioni di flusso di cassa a target per quest’anno, il ritorno della redditività sull’utile netto, con probabile cedola, nel 2026, l’impegno a stabilizzare il business consumer e la crescita del Brasile, individuata al 5%, e della parte enterprise. Ma è anche possibile che, al di là della strada stand alone, BlackRock veda uno scenario di consolidamenti delle tlc in Italia: la presenza di quattro operatori – Tim, Vodafone-Fastweb, WindTre, Iliad – è insostenibile per il mercato e può aprire a un’aspra guerra dei prezzi. Ragione per cui potrebbe esserci un potenziale M&A all’orizzonte per Tim, magari con un altro provider. Ieri il titolo ha rallentato la sua marcia in rosso, dopo il -7,8% di giovedì, chiudendo a -1,06% a 0,40 euro. 


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