
“Adesso è già tardi, le imprese non ce la fanno più. Nel Delta del Po c’erano 1500 partite Iva impegnate nella pesca di vongole: 500 hanno chiuso, altre 500 sono a reddito zero, tenute aperte con la speranza di ripartire”. A intervenire sulla vicenda è la deputata del Pd Nadia Romeo, aggiungendo che “eravamo i primi esportatori in Europa di vongole, ora la produzione è al 10%. Non basta stanziare le risorse, vanno anche erogate nei tempi giusti, altrimenti, quando le sbloccherete, troverete il deserto”.
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L’intervento è avvenuto nel corso della mattina di venerdì 2 maggio, alla Camera dei deputati, dove i lavori si sono regolarmente tenuti. La parlamentare ha illustrato l’interpellanza da lei presentata, assieme ai colleghi Vaccari e Braga, sull’emergenza sociale ed economica provocata dal granchio blu, per poi replicare alla risposta del sottosegretario all’Agricoltura, ambiente e foreste Luigi D’Eramo, ritenuta “assolutamente non soddisfacente”.
Risorse e tempistiche
Le richieste di Romeo, che si è fatta portavoce delle istanze di un settore produttivo chiave, primariamente situato nel Delta Polesano, ma anche nel Ferrarese, erano: sbloccare le risorse promesse e concedere la sospensione dell’obbligo del versamento dei contributi previdenziali in capo alle imprese, in questo momento di enorme difficoltà. “Purtroppo – ha rimarcato una nota proveniente dalla deputata Dem – l’informativa del sottosegretario non è stata ritenuta adeguata. Questo perché, allo stanziamento delle risorse, ribadito dal rappresentante del Governo, assieme alla volontà di tutelare un distretto produttivo simbolo del Made in Italy, a oggi non hanno fatto seguito i fatti”.
Il sottosegretario D’Eramo ha ribadito che per quanto riguarda “le imprese che hanno effettuato la cattura e lo smaltimento della specie del granchio blu, il ministero si è attivato tempestivamente, utilizzando fondi nazionali”. A tal fine “è stata autorizzata la spesa di 2,9 milioni di euro per l’anno 2023”. Successivamente, “sono stati stanziati 10 milioni di euro per indennizzare le imprese per la semina e il ripopolamento e la protezione degli allevamenti”. Destinati “ulteriori 12 milioni del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura”, e “ulteriori 15 milioni del cosiddetto Fondo filiere”.
D’Eramo ha aggiunto che “è stata prevista la nomina di un commissario straordinario”, fra i compiti del quale “rientrava l’elaborazione di un piano d’intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione della specie granchio blu”, ed “era prevista una dotazione finanziaria per il triennio 2024-2026 di 10 milioni di euro”. Un piano che “è ora in fase di attuazione”
Romeo ha evidenziato che “i 10 milioni di cui parla, sottosegretario, erano a valere sul triennio 2024 – 2026. Nel 2024 non è arrivato nulla, per il 2025 siamo già a maggio. Il problema, tuttavia, non è solo la tempistica di ‘sblocco’ delle risorse, ma anche le voci delle previsioni di spesa. Alcune destinazioni e impieghi delle risorse, infatti, appaiono assurde a chi ben conosce le problematiche della pesca e del settore”.
Tra queste, ha elencato Romeo, “200mila euro per il noleggio dei natanti, laddove tutti i pescatori ne sono, ovviamente, già provvisti. 100mila euro per monitoraggi, che sono già stati ampiamente condotti. 120mila euro per un osservatorio sulla cattura del quale non si vede la necessità. 2,3 milioni di euro per il funzionamento della struttura commissariale”.
La deputata ha rimarcato che “il sottosegretario ha confermato lo stanziamento di altri 3,7 milioni di euro, da tempo annunciato, ma senza tempi certi per il suo arrivo sul territorio. A quanto emerso, queste risorse al momento sono state assegnate al ministero dell’Ambiente, che dovrà trasferirle al commissario straordinario non appena assegnate come competenza di cassa, quindi si procederà alla distribuzione delle somme secondo i criteri individuati. La strada, insomma, appare ancora lunga”.
Sospensione dell’obbligo del versamento dei contributi previdenziali
Spazio, poi, alla sospensione dell’obbligo del versamento dei contributi previdenziali, con il sottosegretario che ha spiegato che è in “fase di formulazione una ‘circolare esplicativa’, per poi procedere. Anche qui, nessun orizzonte temporale definito. Problemi evidenti pure per quanto concerne il conferimento e lo smaltimento del granchio. Sono stati previsti 1,8 milioni di euro di contributi alle imprese, ma questi arriveranno solo a fine anno e, inizialmente, i costi dovranno essere sostenuti proprio dalle imprese, molte delle quali al momento a reddito zero o quasi”.
La deputata del Partito Democratico ha concluso che “la situazione sul territorio è ormai insostenibile”, con la richiesta rivolta al sottosegretario di “gestire meglio e in maniera più efficace l’emergenza e le risorse, di dare risposte immediate alle imprese, altrimenti, lo ripeto, quando finalmente arriverete, troverete il deserto”.
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