11 Maggio 2025
Il futuro della blockchain, secondo uno dei suoi padrini


Ho incontrato Guido Buehler alla fiera del lusso ‘Top Marques’ di Montecarlo, dove stava partecipando a uno degli eventi di zondacrypto, l’exchange che opera su più mercati, di cui è membro del Consiglio di Amministrazione dall’ottobre 2023. Buehler è un veterano dell’industria bancaria e finanziaria, che si è trasformato in imprenditore e consulente, ed è ora presente in diversi settori in cui cerca di fare qualcosa che ama profondamente: aprirne i confini e democratizzarne l’accesso, secondo principi di inclusività e facilità d’uso che sono molto cari ai praticanti della blockchain della prima ora. È, infatti, uno dei padrini della Crypto Valley svizzera. 

Ma facciamo un passo indietro. Buehler ha sempre amato la tecnologia e le attività associate alla velocità, come il trading. Ha iniziato la sua carriera in UBS, come Junior Trader, e vi ha trascorso undici anni, terminando il suo lavoro come Managing Director per l’attività di Assets Servicing. 

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

“Ho usato programmi informatici nuovissimi, all’epoca, come Lotus, per capire automaticamente la posizione della banca o la redditività del suo portafogli di trading. E molti altri stack tecnologici, applicati ad esempio alla bilancia dei crediti. Poi sono passato ai derivati, soprattutto legati al mercato dei cambi valute estere. Anche lì c’erano nuove tecnologie. Mi piaceva il modo in cui la tecnologia poteva sconvolgere i processi e i modi di lavorare tradizionali”. 

Buehler ha deciso di lasciare UBS per creare un proprio family office, insieme a un partner, con investimenti, ancora una volta, incentrati sulla tecnologia. Una passione che gli è venuta addosso, intorno al 2017, era la blockchain, e la Svizzera era il terroir giusto per questa tecnologia nascente, con ambizioni dirompenti. 

“Mi sono occupato di blockchain e criptovalute e ho cercato di essere il padre intellettuale della prima banca cripto del paese, chiamata Seba, ora Amina. Quello che mi piaceva della tecnologia era la sovrapposizione, o meglio l’adattamento, tra finanza e blockchain. Ho raccolto 100 milioni di CHF in tre mesi e ho creato la banca in undici mesi, compresa la richiesta di licenza bancaria. È stato uno sprint, molto simile a quello di una start-up. Analogamente all’Internet of Value o al Web 3, la blockchain disintermedia l’industria finanziaria, avvicinandosi alle esigenze delle persone e coinvolgendole in un movimento in cui tutti hanno interesse a far crescere il valore della rete”. 

Buehler è più un architetto della tecnologia che un purista o un filosofo della tecnologia. Per aziende come zondacrypto, contribuisce alla strategia e al posizionamento. Ha, infatti, un punto di vista molto distintivo su ciò che il Web 3 è e dovrebbe fare. “Blockchain è in grado di ottimizzare il settore finanziario e la sua intera infrastruttura, con evidenti vantaggi per i clienti retail, ovvero i consumatori finali. La maggior parte dei consigli di amministrazione delle banche tradizionali considera la criptovaluta come un’altra classe di asset, mentre il suo vero valore sta nell’interconnettività, che cambia tutto”, afferma Buehler.

È anche membro della Swiss Blockchain Federation, che a maggio ha redatto un Manifesto con l’obiettivo di far crescere l’ecosistema blockchain in Svizzera, creando ponti tra imprese, regolamentazione e politica. “L’innovazione guida il progresso. Con la blockchain si utilizzano i mercati dei capitali solo come misura, in modo da passare direttamente dal servizio al commercio, senza intermediari. È la frazionalizzazione, la decentralizzazione che conta. Ad esempio, prendiamo la tokenizzazione di una casa, il cui risultato è la comproprietà diffusa. Livella il campo di gioco e democratizza l’investimento, aprendo la porta a grandi e piccoli operatori allo stesso tempo”, afferma Buehler. 

La sensazione del Manifesto è che la Svizzera stia perdendo terreno a favore di altre regioni e che debba recuperare la leadership che aveva un tempo. Il governo decentralizzato della Svizzera sembra essere la culla naturale per la rivoluzione tecnologica dell’universo blockchain. Il percorso iniziato anni fa deve continuare, sembra essere l’intento del documento, firmato anche dalla Crypto Valley Association e dalla Bitcoin Association della Svizzera.    

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Buehler sta lavorando su zondacrypto, aumentandone il capitale strategico e la visibilità. Si occupa anche di startup come Swica, che promuove programmi di micro-risparmio per le persone che hanno appena raggiunto un reddito accettabile, e crea una sorta di piano di risparmio, basato proprio sulla blockchain. Swica è ora attiva in Sri Lanka, il che significa che una rivoluzione finanziaria è in grado di toccare il margine dell’impero finanziario globale. Oppure un’impresa immobiliare e di sviluppo chiamata Lake Pavilion, che fonde design minimalista, tocco italiano e fitness, creando spazi abitativi e lavorativi belli e olistici, in collaborazione con Molteni ed Enea. 

Il suo desiderio per la blockchain? “Dobbiamo passare dalla speculazione all’adozione. Gli attori dell’infrastruttura, in primis, devono alzare il tiro. La tentazione del denaro non può offuscare tutto il resto. La tecnologia è troppo potente per essere usata come scorciatoia”, chiude Buehler. 

Proprio come abbiamo sentito dire da Yat Siu, il fondatore e il cuore di Animoca Brands, l’ecosistema blockchain ha bisogno di nuove regole, che diano impulso all’innovazione, ma anche di attori virtuosi, che rispettino ciò che la blockchain fa al meglio, ovvero creare valore condiviso, con inclusività, efficienza e impatto. Possiamo farcela; questo sembra essere il messaggio di uno dei nostri padrini della cripto.  

Autore: Francesco Pagano



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Conto e carta

difficile da pignorare