L’inviato a Roma di Variety, Nick Vivarelli, racconta i teatri di posa di Cinecittà, dove si moltiplicano produzioni hollywoodiane, in un momento di rinnovamento che sta trasformando gli stabilimenti romani in un polo tecnologico di riferimento per il cinema del futuro. Si è ad esempio appena concluso il set del thriller fantascientifico statunitense White Mars, con Luke Newton e Lucy Hale, girato nel Teatro 18, dotato di uno dei più grandi LED stage al mondo. Poi, è già in fase di pre-produzione The Resurrection of the Christ, il seguito di “The Passion of the Christ”, diretto da Mel Gibson. Il regista, che aveva inizialmente valutato altre location in Europa, ha scelto nuovamente Cinecittà, attratto dalla nuova struttura di 3.500 metri quadrati dello Studio 22. Ridley Scott, da parte sua, ha già piazzato le tende a Cinecittà per il suo The Dog Stars, mentre Disney e Universal, scrive sempre Variety, sono pronte a seguire con progetti di grande portata.
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Il Tax Credit per le opere straniere, pari al 40%, resta uno dei più vantaggiosi al mondo. E nel frattempo, prosegue anche il piano di rilancio degli studi avviato nel 2021 grazie ai fondi europei post-pandemia: sei anni di lavori per raddoppiare la capacità produttiva, con l’obiettivo di arrivare a 25 teatri di posa, almeno tre dei quali tra i più grandi in Europa. Il rinnovamento non si ferma ai set. Cinecittà punta anche sulla post produzione, scrive Variety: nuove sale di montaggio, doppiaggio, mix audio e laboratori di sviluppo/restauro per pellicole 35mm e 16mm sono oggi pienamente operativi. Questi servizi hanno attratto il biopic su Robbie Williams Better Man ed Emilia Pérez di Jacques Audiard, Those About to Die di Roland Emmerich e Queer di Luca Guadagnino.
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