
L’Italia si piazza ultima tra 7 dei maggiori Paesi europei per adozione dell’intelligenza artificiale. Al tempo stesso è ai primi posti per utilizzo di strumenti di GenAI pronti all’uso: il 53% delle grandi aziende italiane impiega soluzioni come ChatGPT o Microsoft Copilot, più di Francia, Germania e Regno Unito.
A guidare il Mercato sono le grandi realtà, con il 39% delle aziende che ha riscontrato un effettivo aumento della produttività, mentre un ulteriore 48% non ha ancora valutato in modo quantitativo gli impatti.
Restano in ritardo le PMI: solo il 7% delle piccole e il 15% delle medie imprese ha avviato progetti in questo campo, sempre secondo le analisi dell’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano.
Il 58% delle PMI è interessato agli sviluppi del settore, anche in seguito all’attenzione mediatica e allo sviluppo di un Mercato di strumenti pronti all’uso e low-cost. I principali obiettivi riguardano l’efficienza operativa e nello specifico, per le aziende di prodotto, l’ottimizzazione dei processi produttivi. Un forte limite all’adozione progettuale dell’intelligenza artificiale è l’immaturità nella gestione dei dati.
Tra le diverse soluzioni di AI diffuse in Italia, la quota più elevata del Mercato, con il 34% del totale, viene dai progetti di Data exploration, Prediction and optimization systems, come sistemi di previsione della domanda, ottimizzazione dei flussi di trasporto o piani di produzione, identificazione di attività anomale o fraudolente. A seguire ci sono le soluzioni di Text analysis, Classification and conversation systems (32% del totale), quelle che hanno fatto registrare la crescita più alta (+86%) nell’ultimo anno. ©️
Articolo tratto dal numero del 15 giugno 2025 de Il Bollettino. Abbonati!
📸 Credits: Canva
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link