25 Giugno 2025
PMI: ecco come trasformare la sostenibilità da costo percepito a vantaggio


Il 90% delle aziende a livello globale è una PMI: queste imprese generano il 70% dei posti di lavoro globali, ma, allo stesso tempo, sono responsabili del 40% dell’inquinamento industriale nei paesi OCSE. A fronte di questo impatto, solo il 20% ha avviato strategie ESG concrete. Un nuovo white paper, “Sustainability Meets Growth: A Roadmap for SMEs and Mid-Sized Manufacturers“, pubblicato dal World Economic Forum e realizzato insieme a Schneider Electric, indica che se le transizioni verso la sostenibilità delle PMI venissero accelerate, il mondo potrebbe avvicinarsi notevolmente al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi e sbloccare la crescita economica.

L’iniziativa, sviluppata attraverso lo SME Sustainability Accelerator, propone un modello operativo in cinque fasi per accompagnare le PMI manifatturiere nella transizione ecologica, trasformando la sostenibilità da costo percepito a vantaggio competitivo.

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L’indagine ha interessato oltre 60 PMI manifatturiere, provenienti da diversi settori e aree geografiche (Europa, Medio Oriente e Nord Africa, Africa, Asia orientale e sud-orientale, Nord America e Sud America).

“Le piccole e medie imprese manifatturiere hanno il potenziale per essere potenti moltiplicatori dell’azione per il clima, in particolare nella decarbonizzazione delle catene del valore, poiché svolgono un ruolo cruciale nelle reti di fornitura globali”, ha affermato Kiva Allgood, Amministratore Delegato del World Economic Forum.

PMI e sostenibilità: a che punto siamo

Secondo l’indagine, circa il 68% degli intervistati ha dichiarato che la propria organizzazione ha una visione positiva della sostenibilità, e addirittura il 38% la considera un’opportunità di business. Solo il 17% degli intervistati ha dichiarato che la propria azienda dispone di strategie di sostenibilità minime o nulle, ma sta valutando modalità per integrare la sostenibilità nelle principali pratiche aziendali. Infine, solo il 18% sostiene che le proprie aziende si stanno allontanando dai propri obiettivi di sostenibilità o non ne hanno implementati.

Per quanto riguarda i fattori che spingono a intraprendere tali azioni, il 60% degli intervistati ha indicato i clienti e la domanda del mercato come principali fattori trainanti per l’impegno in iniziative di sostenibilità, seguiti, con il 23%, dai requisiti normativi.

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I risultati indicano dunque che le PMI sono consapevoli dell’importanza della sostenibilità.

Permangono, però, diversi ostacoli: oltre la metà (53%) delle PMI ha indicato priorità contrastanti, come la pressione sui costi e l’espansione, come il principale ostacolo all’attuazione della sostenibilità. Altre hanno indicato l’incertezza politica (47%) e i vincoli finanziari (42%).

La roadmap per aiutare le PMI

Partendo dai dati dell’indagine, lo SME Sustainability Accelerator ha sviluppato una roadmap in cinque fasi per guidare le PMI e le medie imprese manifatturiere nell’integrazione efficace della sostenibilità nelle loro pratiche operative e nella strategia aziendale. Nello specifico sono cinque i principali ambiti di supporto necessari per accelerare la trasformazione sostenibile nelle PMI:

  • costruire le fondamenta per comprendere l’impatto ambientale e definire obiettivi strategici;
  • identificare e realizzare interventi rapidi;
  • misurare, migliorare e rendicontare per monitorare i propri progressi;
  • rendere la sostenibilità parte integrante della strategia a lungo termine dell’azienda;
  • cambiamento culturale e comunicazione dei risultati, ovvero fare della sostenibilità un vantaggio competitivo e un valore condiviso.

Per orientare le azioni del settore pubblico e privato a supporto della transizione verso la sostenibilità, il WEF ha individuato anche quali sono i meccanismi di supporto più efficaci che possono essere implementati per aiutare le PMI e le medie imprese manifatturiere a implementare e promuovere la sostenibilità. Anche in questo caso sono cinque le aree di intervento individuate:

  • Finanza: sottolinea la necessità di superare le barriere legate ai costi iniziali degli investimenti attraverso fondi dedicati e facilitatori. Ad esempio, l’Energy Trust of Oregon adotta programmi che collegano direttamente i risparmi ottenuti tramite efficienza energetica a finanziamenti proporzionati, mentre la Green Industry Platform ha mostrato come l’assistenza nella compilazione delle domande di prestito abbia moltiplicato l’accesso al credito per una cooperativa del Kenya;
  • Implementazione: qui il documento evidenzia il ruolo critico di partner locali con competenze settoriali che possano aiutare le PMI a tradurre gli obiettivi ambientali in azioni operative. Tra gli esempi concreti vi sono associazioni regionali di integratori di sistema e consulenti in efficienza energetica legati a risultati validati.
  • Policy: si evidenzia che l’incoerenza tra i vari standard è un ostacolo significativo per le PMI che operano in mercati globali per questo serve chiarezza normativa e semplificazione. La Cina, per esempio, ha introdotto misure politiche per sostenere le PMI nella transizione verso attività più ecologiche, tra cui incentivi finanziari come prestiti verdi, agevolazioni fiscali per progetti di risparmio energetico e di tutela ambientale e sussidi per l’adozione di tecnologie verdi e soluzioni digitali.
  • Conoscenza: comprende programmi formativi e strumenti digitali che aiutano le aziende a individuare progetti con elevato ritorno ambientale ed economico. Iniziative come Energy Kaizen o SME Climate Hub, per esempio, mettono a disposizione piattaforme gratuite per calcolare le emissioni, selezionare interventi ad alto impatto e monitorarne i risultati.
  • Network: il WEF sottolinea come il networking tra imprese, istituzioni e operatori tecnologici sia cruciale per condividere buone pratiche, soluzioni e risorse. Reti regionali come il Circular Economy Leaders’ Community offrono spazi di confronto e co-progettazione.

“Il futuro del settore manifatturiero dipende dalla capacità di dare alle PMI e alle medie imprese gli strumenti per guidare la strada verso un’economia globale più sostenibile e inclusiva. La sostenibilità è un imperativo ambientale tanto quanto economico per le aziende manifatturiere”, ha affermato Esther Finidori, Chief Sustainability Officer di Schneider Electric.



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