27 Giugno 2025
Manca l’economia circolare negli aiuti di Stato che accompagna il Clean Industrial Deal


Il 25 giugno la Commissione europea ha adottato una nuova disciplina per gli aiuti di Stato nell’ambito del patto per l’industria pulita, al fine di consentire agli Stati membri di promuovere lo sviluppo dell’energia pulita, della decarbonizzazione industriale e delle tecnologie pulite ma anche la produzione e la trasformazione delle materie prime critiche necessarie per esse.

Si tratta di disciplinare le condizioni alle quali gli Stati membri possono concedere un sostegno per determinati investimenti e obiettivi in linea con le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. Ai sensi della disciplina, la Commissione autorizzerà i regimi di aiuti istituiti dagli Stati membri per promuovere l’industria pulita, consentendo la rapida messa in atto di aiuti individuali. La disciplina sarà in vigore fino al 31 dicembre 2030, dando agli Stati membri e alle imprese una prevedibilità a lungo termine e sostituisce il quadro temporaneo di crisi e transizione, in vigore dal 2022.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Economia circolare senza aiuti di stato

Contrariamente a quanto richiesto dal FEAD, l’Associazione europea per la gestione dei rifiuti, che rappresenta il settore privato della gestione dei rifiuti e delle risorse in tutta Europa, e da altre parti interessate, le misure per l’economia circolare non sono state incluse in questo nuovo quadro sugli aiuti di Stato.

economia circolare aiuti di stato
Foto di Rosy from Bad Homburg / Germany da Pixabay

“Gli attuali aiuti di Stato non sono purtroppo sufficienti. Anche se l’ambizione del Clean Industrial Deal è di rendere l’UE leader mondiale in economia circolare entro il 2030, l’industria del riciclaggio nell’UE subisce gravi pressioni economiche per diversi motivi, tra cui i costi elevati dell’energia” ha commentato in una nota Paolo Campanella, segretario generale del FEAD. “Ci rammarichiamo pertanto profondamente che la CISAF stia ancora una volta limitando le opzioni di sgravi temporanei dei prezzi dell’elettricità al settore energetico. Industrie intensive come già previsto nel CEEAG. Le industrie manifatturiere interessate da tali opzioni di sgravio del prezzo del l’elettricità possono beneficiare di contributi ridotti per l’energia, mentre l’industria del riciclaggio che produce materiali riciclati per la produzione è esclusa.’

I materiali riciclati restano più costosi di quelli vergini a causa dei prezzi inferiori delle materie prime e della concorrenza sleale delle importazioni con standard ambientali inferiori. Per colmare il divario di prezzo tra materiali vergini/nuovi e riciclati, gli Stati membri devono sostenere gli impianti esistenti fornendo sovvenzioni temporanee per lo sfruttamento fino a quando gli obiettivi del l’UE in materia di contenuto riciclato non entreranno in vigore e/o il mercato dei prodotti riciclati diventerà un modello commerciale sostenibile. Questo deve essere organizzato a breve termine per salvare l’attuale infrastruttura di riciclaggio in Europa.

I settori principali in cui agisce la nuova disciplina:

  1. la diffusione delle energie rinnovabili e dei combustibili a basse emissioni di carbonio, introducendo procedure semplificate per consentire la rapida diffusione di regimi a favore delle energie rinnovabili;
  2. la riduzione temporanea dei prezzi dell’energia elettrica per gli utenti ad alta intensità energetica al fine di garantire la transizione verso l’energia elettrica pulita a basso costo. Nello specifico vengono definiti dei “modelli-obiettivo” per meccanismi di capacità, secondo i quali gli Stati membri pagano i fornitori di energia elettrica per mantenere la capacità di standby che può essere oggetto di un’approvazione “accelerata”. Altri tipi di progetti saranno valutati a norma della disciplina in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia (CEEAG).
  3. la decarbonizzazione degli impianti di produzione esistenti;
  4. lo sviluppo delle capacità di produzione delle tecnologie pulite nell’UE;
  5. la riduzione dei rischi per gli investimenti in energia pulita, decarbonizzazione, tecnologie pulite, progetti di infrastrutture energetiche e progetti a sostegno dell’economia circolare con un sostegno flessibile.

Il sostegno può essere concesso sulla base:

  1. di importi di aiuto predefiniti (per un sostegno fino a 200 milioni di EUR);
  2. del deficit di finanziamento; o
  3. di una procedura di gara competitiva.
  • Sostegno alla produzione di tecnologie pulite. La disciplina consente agli Stati membri di sostenere gli investimenti in nuove capacità di produzione per:  
  1. tutti i progetti di produzione riguardanti tecnologie contemplate dal regolamento sull’industria a zero emissioni nette sotto forma di regimi; e
  2. i progetti di produzione di tecnologie a zero emissioni nette su base individuale, ove necessario per evitare che tali investimenti siano dirottati al di fuori dell’Europa.
  3. Il sostegno assume la forma di equity, prestiti e/o garanzie fornite a un fondo specifico o a una società veicolo che detiene il portafoglio di progetti ammissibili.

Cosa possono fare gli Stati membri

Gli Stati potranno agire con incentivi fiscali per favorire la domanda di questi prodotti E potranno sostenere maggiormente i progetti nelle regioni meno favorite individuate nelle carte degli aiuti a finalità regionale.

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

 

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta