
Sebbene sia ancora sotto forma di bozza, è stato approvato in
Consiglio dei Ministri lo schema di decreto-legge recante
disposizioni urgenti per il finanziamento di attività economiche e
imprese, nonché interventi di carattere sociale e in materia di
infrastrutture, trasporti ed enti territoriali, c.d.
“Decreto Economia”, che contiene, tra le misure
più rilevanti, una proroga della detrazione al 110% del
Superbonus.
Decreto Economia 2025: proroga del Superbonus 110%
Il provvedimento, che rientra nel più ampio piano di sostegno
alla ricostruzione post-sisma, riguarda specificamente i Comuni
delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo per i quali è stato
dichiarato lo stato di emergenza. In tali ambiti,
fino al 31 dicembre 2026 i cittadini avranno
accesso al Superbonus nella misura piena del 110%, con la
possibilità di applicare lo sconto in fattura o optare per la
cessione del credito, nei limiti dell’importo eccedente il
contributo pubblico alla ricostruzione.
La proroga si affianca a quelle già vigenti per gli interventi
nei crateri sismici dal 2009 in avanti, ed è finanziata con
100 milioni di euro, risorse già stanziate con il D.L. n.
11/2023 (Decreto Cessioni) che, pur limitando la
possibilità di utilizzare le opzioni alternative alle detrazioni
dirette (sconto in fattura e cessione del credito), continua a
consentirlo per le spese sostenute per gli interventi nelle
zone terremotate.
In concreto, nel 2026 continueranno ad avere diritto al
Superbonus 110%:
- i soggetti che realizzano interventi edilizi nei Comuni colpiti
dal sisma del 2016; - gli enti proprietari di edifici classificati nelle
categorie catastali B/1, B/2 e D/4 adibiti a finalità
sociosanitarie e assistenziali, a condizione che gli amministratori
non percepiscano compensi o indennità di carica.
La disciplina vigente e l’evoluzione del Superbonus
Al di fuori dei casi sopra indicati, la detrazione spettante per
il Superbonus è ridotta al 65%, applicabile
unicamente a:
- condomìni;
- edifici composti da massimo 4 unità immobiliari, appartenenti a
un unico proprietario; - immobili appartenenti a enti del Terzo Settore.
L’agevolazione può essere fruita solo per gli interventi dotati
di titolo abilitativo presentato entro il 15 ottobre
2024, mentre nel corso del 2025 la normativa non consente
di avviare nuovi cantieri con accesso all’agevolazione.
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